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★ Caramuel y Lobkowitz, Juan [1606-1682]. Solis et artis adulteria: in qvibvs ostenditur et sphæræ doctrinam aliter quàm hucusque, tradi necessariò debere; omnes apparentes lineas virtute refractionum attolli; Et multi Horoscopi, Linearum implicatione & discordiâ noui, miri, necnon curiosi delineantur. A Ioanne Caramvel Lobkovvitz. Lovanii, Apud Andream Bouvetium Anno M.DC.XLIV (1644).

In 4° (28.9 cm), )(² A-G4 H2 I4 K2 L-P4 Q2, cc. [2], pp. 113 [1, gli errata], cc. [1 bianca]. Una carta di tavole tra le pagine 62 e 63, fuori testo. Errori di paginazione (15 e non 11, 10 e non 14, 10 e non 16, 71 e non 17, 13 e non 31, 65 e non 56, 07 e non 70, 70 e non 73, 78 ripetuta, 54 e non 84. Incisione al frontespizio e all’ultima pagina. Incisioni in legno nel testo in A2 recto (il Sole) e di carattere geometrico-schematico in A3 verso, A4 verso, B1 verso (a piena pagina), C1 verso, C2 recto, C3 recto, D1 recto e verso, D2 verso, D4 recto, F1 recto e verso, G1 recto, G2 recto e verso, G3 recto, G4 recto, H1 verso e H2 recto (doppia), I1 recto, K1 recto, K2 verso e recto, L2 verso, L3 verso, L4 verso (a piena pagina), M1 verso (a piena pagina), M3 verso (a piena pagina), M4 verso (a piena pagina), N1 verso (a piena pagina), N2 verso (a piena pagina), N3 verso (a piena pagina), N4 verso (a piena pagina), O3 verso (a piena pagina), O4 verso (a piena pagina), P1 verso (a piena pagina), P2 verso (a piena pagina), P3 verso (a piena pagina), P4 verso (a piena pagina). Iniziali xilografiche. Dedica a Johannes D’Ysembart.

La Pars Prima (Methodum Novam et facilem designandi Horologia praemittens) ha inizio a p. 33; la Pars Secunda (Solis et umbrae adulteria suborta a tabulae declinaiotne [sic]) ha inizio a p. 75; la Tertia Pars (Solis et umbrae adulteria ab styli mutatione suborta) ha inizio a p. 84 (indicata erroneamente come p. 54); la Quarta Pars (Solis et umbrae adulteria ab styli diminutoine [sic] suborta) ha inizio a p. 98; la Quinta Pars (Horologia aliquot Aequinoctialia complectens) ha inizio a p. 100.

Di intelligenza straordinaria, il polacco Juan Caramuel già a 12 anni componeva tavole astronomiche. Studiò filosofia all’Università di Alcalà. Amante delle lingue, era in grado di parlarne una ventina. Scrisse di innumerevoli argomenti (linguistica, tipografia, retorica, astronomia, teologia, architettura, matematica, calcolo delle probabilità): fra queste, merita d’esser ricordata Mathesis biceps (Campaniae [Campagna?], 1670: vedi alla scheda seguente), che ebbe ad oggetto la prima identificazione del sistema binario.

Ho esitato prima di decidere se inserire quest’opera in questa bibliografia: essa, in effetti, deve considerarsi più un testo di matematica astronomica, pur se, anche nelle intenzioni dell’Autore, il suo contenuto ben poteva essere utilizzato dagli astrologi quale base per i loro calcoli. A questa stregua, per la verità, avrei dovuto considerare tutti i testi di astronomia, quelli di geometria e quelli di matematica, scienze che hanno funzione di presupposto scientifico dell’astrologia; non l’ho ovviamente fatto, e le opere di Caramuel valgano dunque quali eccezioni, peraltro non isolate, alla regola che ho seguito. Regola cui sono in effetti venuto meno, come ho più volte specificato, per i testi di astronomia del XV e del XVI secolo, nel corso dei quali le due discipline (l’astronomia e l’astrologia) erano spesso miscelate strettamente.

Esemplari (non esaustivamente): Kungl. Biblioteket Stockholm; British Library; Museum of the History of the Science Library; Niedersächsische Staats und Universitätsbibliothek, Göttingen; Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel; Universitätsbibliothek Greifswald; Bayerische Staatsbibliothek München; Bibliothek der Ludwig-Maximilians-Universität, München; Universitätsbibliothek Köln; Bibl. Mun. Avignon; Bibl. Nacional de Portugal; Universiteit Utrecht; University of Florida; University of Michigan; Harvard University, Houghton Library; University of Florida, Gainesville; University of Texas, Austin (con la seguente segnatura e paginazione: )(² A-P4 Q², cc. [2], pp. 112 [i.e. 113], [1, gli errata]; 1 carta di tavole tra le pagine 62 e 63, fuori testo).

Bibliografia: Grassi p. 131.