★ Cicci, Valerio [XVII secolo]. Discorso astrologico delle mutazioni de’tempi e d’altri accidenti dell’Anno M.DC.LVIII. Del capitano Valerio Cicci da Vernio. All’Illustriss. Sig. Sig. e Padrone Colendissimo Il Sig. Girolamo Bartolommei già Smedvcci. In Firenze, nella nuoua Stamperia di Gio. Franc. Barbetti, all’Insegna della Stella. Con licenza de’ Superiori. 1658.
In 8° (20 cm), A-B8 C6, pp. 44. Vignetta al frontespizio con il motto Numquam à sole. Capilettera. Titolo in cornice xilografica. La dedica di Francesco Barbetti è datata a pagina 3 In Firenze li 6. di Gennaio 1658. La dedica è seguita da un carme in latino, scritto da F.L., che attribuisce all’Autore, a causa del dativo, il cognome di Ciccio.
Il panorama disegnato per l’anno 1658 da Cicci non è esattamente roseo. Se Venere, Signora dell’anno, promette raccolti abbondanti, la congiunzione di Saturno con la Luna nella Bilancia fa temere malattie in espansione (febbri ardenti, e terzane, morbillioni, e collerici) con il moltiplicarsi dei cadaveri. Vorrebbe, scrive, far previsioni positive secondo le posizioni dei Pianeti, ma, conclude, non li trouo. Curiosa l’indicazione delle fonti: Alj sarebbe Haly; Album sarebbe Albumasar; Mesallach presumo Mesehalla. Non capisco invece chi sia il Comandante Prigione cui Cicci accenna a pagina 9 e di cui saranno vantaggiate le fortune.
Esemplari: Bibl. Naz. Centr. Firenze; Bibl. Casanatense, Roma.
Bibliografia: Bibl. Magica 306.