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★ Cooke, C[hristopher] [?-1882]. Curiosities of Occult Literature. By C. Cooke, late solicitor to the astro-meteorological society (1861); author of “Astrology in a Nutshell” (1862). London, 25, Paternoster Row, Arthur Hall, Smart and Allen [1863].

In 8° (18.5 cm), pp. xi [1, gli errata] 275 [1]. Pagine bianche all’origine, intercalate.

Per le brevi note sull’Autore, vedi A Plea for Urania (scheda n. 1829).

Si tratta di un’opera nella quale Cooke racconta le sue corrispondenze, dirette a far pubblicare la sua opera intitolata Astrology in a Nutshell (vedi la scheda n. 1830), che egli aveva scritto per l'edizione di Freeman e inviato a various public personnages, ottenendo originariamente soltanto un articolo sul Sun, che egli riproduce nel testo (l’opera venne pubblicata effettivamente nel 1862. Racconta inoltre delle sue varie esperienze con gli editori e soprattutto di come egli abbia “scoperto” l’astrologia attraverso Zadkiel-Morrison (vedi le schede nn. 8905-8915), autore di The Oroscope, almanacco di cui Cooke acquistò un esemplare, nel 1849. Zadkiel gli fece l’oroscopo, senza che Cooke gli avesse dato nessun elemento su se stesso e il risultato fu, per l’Autore, sorprendente. Cooke si dedicò all’astrologia, racconta, dal 1850.

La caratteristica più significativa dell’opera di Cooke è peraltro rappresentata dalle sue numerosissime annotazioni olografe (che letteralmente tempestano il libro). Poiché anche le copie possedute dalle biblioteche online (fatte salve quelle della Glasgow University e della National Library of Scotland) recano numerosissime annotazioni, è legittimo dedurne che Cooke trascorse parecchio tempo, dopo la pubblicazione dell’opera, a integrarla personalmente, ovvero ad utilizzare varie copie come taccuini per appunti. La circostanza che l’esemplare in commento sia stato effettivamente annotato da Cooke è confermata dal fatto che le ultime 10 pagine dell’esemplare medesimo, riempite di scritte a penna, raccontano di A ride through Palestine, 1862: in effetti Cooke, con gli stessi editori, avrebbe pubblicato nel 1864 proprio un resoconto dei suoi viaggi in Palestina (A journey to East: being the journal of a five months’ trip to Lower Egypt; Palestine, and Turkey, in the winter of 1862-3, returning by Athens and Rome to London). In concreto, nell’esemplare in commento, Cooke ha utilizzato tutti gli spazi bianchi disponibili, invadendo talora anche pagine stampate a metà per scrivere i suoi commenti, per fare disegni e oroscopi: ancora più in concreto, le pagine così “trattate” sono 60, tanto che da un lato l’esemplare può ben considerarsi, almeno parzialmente, un manoscritto; dall’altro non è del tutto fuor di luogo pensare che le numerosissime pagine bianche che, in modo anomalo non trattandosi d’un almanacco, intercalano quelle a stampa, siano state “volute” all’origine proprio da Cooke per i fini per cui sono state da lui utilizzate.

Esemplari (non esaustivamente): Bodleian Library, Oxford; British Library; Cambridge University; Manchester University; Glasgow University; National Library of Scotland; University College London; University of London, Warburg Institute; Yale University; California Institute of the Arts; Library of Congress; University of Georgia; Northwestern University, Illinois; University of Chicago; Harvard University; Johns Hopkins University, Baltimore; University of Missouri, St. Louis; Darthmouth College, Hanover, New Hampshire; Rutgers University, New Jersey; University of Cincinnati; New York Public Library Research; Multnomah County Library, Portland; University of Western Ontario; National Library of Australia, Canberra; Monash University Library.