<<   N. 1925   >>

★ Crespin, Antoine (“Archidamus” o “Nostradamus”) [XVI secolo]. Démonstration d'vne Comette//, comme on voit le pourtraict: Veuë au ciel le 29. de// Iuing 1571 dans la Magnifique Cité de Lengres,// & contemplée: par M. Antoyne Crespin Nostra//damus, Docteur, & Conseiller, Medecin, & Astro//logue ordinaire, du tres haut & tres chrestien Roy// de France. Dedié à la Majesté de Monseigneur le// Duc de Savoye. A Lyon.// par Iean Marcorelle.// 1571.// Avec Privilege dv Roy. [A p. 14: De Lengres ce trentiesme Iuing// mil cinq cens soixante & vnze].

In 4° (17 cm), [ ]1 A-B4, cc. [1], pp. 14, cc. [1 bianca]. Grande xilografia al frontespizio che raffigura un dio che emerge dalle nubi: ai suoi fianchi un esercito in fuga e una schiera di angeli. Il verso del titolo è bianco. Capilettera xilografici. Estratto del privilegio al recto e al verso della seconda carta.

Vedi il commento nella scheda n. 1922.

Più ancora dell’opera in sé trovo interessante l’estratto del privilegio, nel quale si dà atto delle rimostranze di Antoine Crespin Nostradamus, che lamenta che sono diffusi plusieurs Almanachs & Pronostications supposez soubs son nom, esquels […] y a infinis abus & faux presages, qui lui tournent à blasme & grand preiudice, outre ce que cela peut enueloper le commun & vulgaire en mauuaises & sinistres opinions touchant les choses futures. Frasi che significano sia che Crespin era davvero un celebre astrologo, sia che egli non possedeva la minima autocritica, perché addebitava ai suoi imitatori e plagiari gli stessi difetti suoi propri (e di tutti gli astrologi dei secoli XV-XVII): di formulare cioè previsioni sempre (e solo) sinistre e lugubri.

Quanto all’opera, essa ha ben poco di astrologico. E’ costruita come supplica al Duc de Savoye ed è caratterizzata da forte ostilità nei confronti degli Ebrei, che Crespin chiede non siano autorizzati ad aller ny habiter en voz terres et de mesme aux terres de nostre sainct Pere le Pape. Il solo riferimento astrologico presente nel testo è alla pagina 13, nella quale Crespin segnala che nel 1583 si sarebbe formata la congiunzione di Giove e Saturno nel Segno dei Pesci, minacciosa per le Duc. Nella stessa pagina compare la dite Comete que nous auons veuë, che consentirà al Marechal Damuille di vendicarsi dei nemici. Cos’abbia però visto Crespin non saprei: nessun altro astronomo/astrologo di cui abbia descritto le opere tratta infatti della cometa di cui parla lui. Di questo corpo celeste, tuttavia, Crespin scriverà in altre 3 opere, infra descritte.

Esemplari: BNF.

Bibliografia: CATAF.