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★ Gemma, Cornelius [1535-1579] - Postel, Guillame [1510-1581]. De// peregrina stella qvae// svperiore anno primvm// apparere coepit,// Clariss. Virorum Corn. Gemmae Louaniensis Germani// et Guliel. Postelli Barentani Galli,// Ex Philosophiae naturalis, mysticaeq[ue], Theologiae pene//tralibus deprompta Iudicia. [Basel?] [Peter Perna?] [1573].

In 4°, A-B4, cc. [8]. Incisione in A1 verso che raffigura il percorso della stella peregrina. Marca al frontespizio. Capilettera xilografici. La dissertazione di Postel comincia da B1 recto con il titolo De Nova stella qvae// jam a XII. die novembris// anni M.D.LXXII.// ad xxvi. junii. Anni 1573. sine parallaxi ulla in eodem// statu, excepta magnitudine durat signumq[ue] cru//cis, cum tribus Cassiopeae stellis rhombi// instar exprimit:// Gul. Postelli judicivm. Il luogo di stampa e il nome dello stampatore sono frutto di attribuzione.

Il corpo celeste che costituisce il tema di quest’opera era una nova, scoperta da Tycho Brahe la sera dell’11 novembre 1572, nella costellazione di Cassiopea. Poiché la scoperta contrastava con i principi aristotelici, molti preferirono non credergli e considerare dunque quella luce un fenomeno atmosferico, quali, per l’appunto Aristotele riteneva fossero le comete. Così Berg, nella cui scheda ho richiamato i nomi di altri astronomi e astrologi che osservarono il fenomeno. Aggiungo che una cometa era invece apparsa effettivamente l’anno precedente tra il 29 marzo (a Parigi) e il 13 agosto (a Torino) e dovette essere di particolare luminosità, tanto da indurre Antoine Crespin a scrivere ben 4 pronostici a Re Carlo IX e alla Regina Elisabetta d’Austria (vedi le schede nn. 1926, 1927 e 1932).

Gemma teme, anche se non prende posizione, che le caratteristiche del corpo celeste della cui natura di cometa dubita fortemente senza però formulare un’ipotesi precisa, indichino che esso non sia mero segno, ma causa efficiens di pestilenze e guai per Re e popolazioni. Postel giudica significativo il fatto che la nova stella abbia forma di croce: sta a indicare che Dominus ad iudicandum venerit.

Esemplari: BNF (4); Cambridge University (esemplare con cc. [7]); British Library; Kungl. Biblioteket Stockholm; Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Universitätsbibliothek Basel; Staatsbibliothek Berlin (2); Bayerische Staatsbibliothek München; Staatsbibliothek Bamberg (esemplare con cc. [7]); Universitätsbibliothek Erlangen Nürnberg Hauptbibliothek (esemplare con cc. [7]); Universitäts und Landesbibliothek Sachsen-Anhalt, Halle; Österreichische Nationalbibliothek Wien.

Bibliografia: CATAF; Adams G 374; Grassi p. 287.