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★ “Gran Pescatore di Chiaravalle” (“Martin del Lambro”) [dal XVII secolo]. Almanaco Vniversale Sopra l’Anno Bisestile 1668. >. Del Gran Pescatore di Chiaravalle, Doue si hanno le variationi de’ tempi, e le cose più notabili d’auenire nelle principali Monarchie d’Europa, come solleuationi, guerre, terremoti, abbondanza, carestia, ed altri accidenti del corrent’Anno. Con le Stationi in che Chiesa in Milano si trouano giornalmente, ed altre curiosità. In Milano, Per Lodouico Monza alla piazza de’ Mercanti [1667].

In 16° (10 cm), A-F8, pp. 80, cc. [8]. Incisione al frontespizio (un astrologo con il compasso). Incisione a piena pagina in A3 verso (un astrologo al lavoro) e sulla sinistra i nomi abbreviati di Cardano, Ptolemaeus, Origanus, Magini, Haly e Riccioli. Piccole xilografie dei segni zodiacali. Capilettera. Dedica alla Principessa Maria Mancini di Colonna firmata in A2 verso Riuerentissimo Seruitore Martin del Lambro. Dal mio tugurio 18. Nouembre 1667. La dedica è seguita in A3 recto da una lettera a chi legge.

Il per così dire combinato disposto della dedica alla prima donna astrologa italiana Maria Mancini Colonna (vedi le sue opere sub schede nn. 4809-4811) e della lettera ai lettori consente di stabilire che si tratta della seconda uscita di questo eterno calendario (quello di vita più lunga tra quelli a me noti e ispirato all’Abbazia gotico-romanica di Chiaravalle, fondata nel 1135 da San Bernardo, che si trova a sud di Milano). La prima uscita era stata opera di un altro Gran Pescatore, del quale Martin del Lambro riconosce, sinceramente o meno, la maggiore erudizione; l’anno precedente in effetti, scrive Martin del Lambro, era andato a pescare i celebri gamberetti del Lambro, oggi pressochè scomparsi, e in sua vece altri aveva pubblicato la prima uscita del Almanaco Vniversale. Con ogni probabilità si tratta della stessa copia che aveva visto in un catalogo Riccardi (II VI 181), datata per l’appunto 1667, in coincidenza con la data della dedica. Quanto al contenuto di questa preziosa edizione: le pagine da 7 a 31 sono dedicate esclusivamente a valutazioni di carattere astrologico ed è curioso notare che vi si cita a pagina 12 il Canochiale di Urania del Sofistico Indovino, le cui opere, verosimilmente diverse da quella citata da Martin del Lambro, ho descritto nelle schede nn. 7566-7568. Rilevanti sul piano astrologico anche le carte da F1 recto alla fine, che hanno il titolo seguente Instrvttione Delle Paesi, Prouincie, Città, & altri luoghi particolari, che sono sottoposti al dominio delli dodeci Segni Celesti. Con una regola da osseruarsi nel cauar sangue. La Sächsische Universitäts und Landesbibliothek, Dresden possiede un’edizione che data 1674, Milano, Albrizzi, di un almanacco riferito all’anno 1673; la British Library l’edizione relativa all’anno 1678 e Riccardi II VI 181 cita, come detto, le edizioni del 1667 e 1668, che non ho tuttavia trovato altrove. Riccardi non le ha però viste, se non nel catalogo di un libraio.

Gran Pescatore di Chiaravalle è stato (e tuttora è) fortunatissimo pseudonimo utilizzato, con varianti e aggiunte, pressoché in tutta Europa e in numerose lingue e, in Italia, fino ai nostri giorni. E’ infatti stato pubblicato, con titoli evocativi di Chiaravalle -o sue storpiature- o Milano, in quanto vicina a Chiaravalle, oltre che naturalmente in italiano:

in francese, con titoli quali Le Pescheur Fidele, almanach traduit de l’italien par Sieur de la Sourbe, o Almanach de Milan ou Le Pescheur Fidéle, Le véritable almanach de Milan par le Grand Pescheur di Chiaravalle, editi a Parigi, Jean Ribout, per gli anni 1676-1684; a Parigi, Thomas Guillain, per gli anni 1685-1689; a Bruxelles, Jean Leonard, per gli anni 1690-1697 e 1726; ancora a Bruxelles chez Pierre Brovellio, per l’anno 1756, descritto sub Almanach de Milan; a Nantes, Jacques Marechal, per gli anni 1697-1699 e 1703-1706, 1721, 1726, 1728, 1731, 1735; a Toulouse, Gilles Lecamus, per gli anni 1723-1725; a Milano, chez Frédéric de Gênes, per l’anno 1723; a Lyon, Andrè Molin, per gli anni 1728 e 1789, e molti altri;

in spagnolo: Pronostico general […] por el Gran Pescador de Chiaravalle, 1675; Almanak Universal: sobre el año de 1709 del Gran Piscator de Sarrabal de Milán, En Madrid por Antonio Bizzarron, 1709, A-E8, cc. [5], pp. 54, cc. [8] [1 con incisioni] (esemplare della Real Academia de la Historia, Madrid); Almanac universal sobre el ano de 1715. Del Gran Piscatore de Sarrabal de Milàn, Barcelona, Ioseph Texidò, 1715. E ancora: Almanak universal del Gran Piscator Sarrabal de Milan para el año de 1749, Madrid, Por los Herederos de la Viuda de Juan Garcia Infanzon, cc. [6], pp. 72, 15 cm. Esemplare della Biblioteca Nacional de Chile. 2 Almanacchi di questo Piscator spagnolo sono descritti nelle schede nn. 3322 ter e 3322 quater. Lo pseudonimo, accompagnato o meno dal nome vero, fu comunque di uso frequentissimo in Spagna (vedi le schede nn. 3688 bis, 3956 bis, 4908 bis, 5316, 5321, 5327, 5328, 5328 bis e 6410 bis);

in inglese: The Milan Predictions for 1703 containing most surprising events that threaten Europe from the present year. By Signor Piscatore. Faithfully done into English from the French, Harvard, 1703; The predictions of the Milan Almanach for 1704 with a table of the signs of the Zodiack by Signor Piscatore, London, Bragg, 1704 e 1706;

★ in tedesco: Sonderbahres vnd nachdendtliches Prognosticon, des Gran-Piscatoris von Chiaravalle auff das Jahr 1690. Auss dem Italianische ins hochteutsche überseßet […]. [1690] [Augspurg?] [J. Koppmayer?], in 4°, A-B4, cc. [8]. Esemplare della Erlangen Nürnberg Bibliothek. Interessante per un approfondito esame dei calendari astrologici pubblicati in Germania, ivi incluse le edizioni del Gran Pescatore di Chiaravalle, il saggio di, tra gli altri, Klaus Matthaus e Cordula Herbst con il titolo Schreibkalender und ihre Autoren in Mittel-, Ost-und OstMitteleuropa (1540-1850) (Edition Lumière, Bremen, 2018);

in fiammingo: Bruxelles, L. de Waime, 1727.

E’ l’almanacco che, tra tutti quelli pubblicati, ha avuto la vita più lunga.

Il nome Chiaravalle e, per collegamento geografico, il nome Milano, hanno in sintesi svolto una sorta di funzione di marchio di provenienza (e di qualità) per i pronosticatori. Fenomeno simile, mi pare, agli odierni “tormentoni”, o, se si preferisce, a un’anticipazione del concetto di marchio celebre o de haute rénomance, che sarebbe venuto alla luce nel mondo del diritto un paio di secoli dopo.

Questo “Pescatore” lombardo va, a mio avviso, tenuto in qualche misura distinto dal Pescator fedele della valle di Comacchio (vedi le opere con questo titolo descritte sub Pescator fedele”: schede nn. 6037-6038), pur essendo anche quest’ultimo pseudonimo utilizzato per opere di carattere astrologico. Se è infatti indubitabile l’identità (non accidentale) tra i due pseudonimi del nome Pescatore, è altrettanto vero che è qui aggiunto l’aggettivo “fedele” (e la connotazione geografica è differente). Almeno ispirato a quello “di Chiaravalle” deve poi esser considerato “El gran piscador de Salamanca”, pseudonimo-attributivo utilizzato da Diego Torres de Villarroel (con il suo proprio nome o con il parallelo pseudonimo di Justicia y Cardenas) nel corso del XVIII secolo in numerosissimi pronostici od opere simili di contenuto astrologico (vedi sotto il nome dell’autore). Infine, lo pseudonimo di Pescator fedele, in varie lingue, è stato utilizzato non solo in combinazione con “Chiaravalle” (vedi gli almanacchi in francese citati sopra), ma anche da numerosi astrologi/autori di almanacchi spagnoli, quali José Iglesias de la Casa, José Patricio Moraleja y Navarro e Ortiz Gallardo de Villarroel, che scrivevano in quel Paese per “cavalcare” il successo ottenuto da Diego Torres de Villarroel.

Torno ora al Pescatore lombardo. Sarebbe naturalmente ridicolo pensare si sia trattato non solo del medesimo autore, ma anche della medesima fonte: ciò, nel senso che è evidente che le varie traduzioni sono certamente state in realtà rielaborazioni piene e libere, legate alla pubblicazione originaria di Lodovico Monza (o di Albrizzi: entrambi comunque tipografi milanesi). Ne sono, peraltro superflua, prova le versioni inglesi, in cui è presente il taglio politico e l’uso dell’astrologia quale veicolo di manifestazione delle relative opinioni degli autori, e la circostanza che nelle edizioni francesi del 1722 e del 1728 nel testo era presente una prefazione “dénigrant l’astrologie”, ciò che certamente rappresentava opinione ben diversa da quella dell’autore originario (e originale) italiano. E’ peraltro significativa proprio la fortuna del nome scelto, che, per ragioni in buona parte misteriose, ha consentito la più vasta diffusione territoriale di un almanacco non diverso e non migliore di tanti altri.

Nell’evidente impossibilità di dar descrizione di tutti gli almanacchi editi, mi limiterò a richiamarne qualcuno stampato nei secoli XVII e XVIII nelle schede che seguono.

Bibliografia: Riccardi II VI 181 (de relato, per le edizioni del 1667 e 1678, che non ha visto).