<<   N. 4809   >>

★ Mancini Colonna, Maria [1639/40-1715]. Discorso astrosofico delle mutationi de' tempi, e d'altri accidenti mondani dell'Anno MDCLXX. Di Madama Maria Mancini Colonna Principessa Romana, Duchessa di Paliano, di Tagliacozzo, di Marino, &c. e Gran Contestabilessa del Regno di Napoli. In Modena. MDCLXX (1670). Con licenza de’ Svperiori.

In 4° (20 cm), A-F4 G6, pp. 60. Incisione al frontespizio: il Sole, la Luna, i Segni dello Zodiaco e il motto Vires acquirit eundo. Vignetta al frontespizio (cielo natale).

Figlia di Geronima e Lorenzo Mancini, Maria si trasferì in Francia all’età di 13 anni, perché la sua famiglia era stata lì invitata dallo zio materno, il Cardinale Jules Mazarin, primo Ministro durante i primi anni del regno di Luigi XIV. Ebbe una relazione amorosa con il giovane Luigi XIV, che fu inizialmente ben vista da Anna d’Austria e dal Cardinale. Luigi XIV tuttavia fu fatto sposare con l’Infanta di Spagna e Maria fu allontanata, con due delle sue sorelle. Successivamente, il Cardinale Mazarin la fece sposare con Lorenzo Onofrio Colonna e Maria tornò così in Italia. A Roma si occupò di arte e di teatro e, cosa assai singolare per una donna di quei tempi, scrisse le opere di astrologia qui descritte (questa scheda e le schede nn. 4810 e 4811). In seguito, il matrimonio con Lorenzo si deteriorò a tal punto da farle temere che egli potesse ucciderla. Ciò la indusse a trasferirsi (o, meglio, a fuggire) nel Sud della Francia, inizialmente sotto la protezione di Luigi XIV. Tuttavia, a causa dell’intervento del marito, Luigi XIV la abbandonò e, dopo un periodo durante il quale essa fu ospite del Duca di Savoia a Chambéry, il marito la fece incarcerare, per costringerla a tornare a Roma. Maria riuscì tuttavia a rifugiarsi in un convento a Madrid, dove restò fino alla morte di Lorenzo, nel 1689. Potè così rientrare in Italia, a Roma, dedicandosi ai figli, ma anche lasciandosi coinvolgere in intrighi politici e di spionaggio. Morì a Pisa l’8 maggio 1715. Fu la prima donna in Francia a scrivere la storia della sua vita, con l’opera, pubblicata nel 1677, La Vérité dans son jour, ou les véritables mémoires de M. Mancini, connétable Colonne (queste notizie sono tratte da un’opera di Elizabeth Goldsmith, scritta nel 2004).

Mi sono soffermato a lungo su Maria Mancini Colonna sia perché il personaggio merita a mio avviso attenzione e rispetto, sia perché le sue opere di astrologia (ispirate agli astrologi arabi e a Cardano), disciplina non praticata in quel secolo dalle donne, rappresentano davvero un unicum. Quanto, più specificamente, a questo pronostico, va detto che il Discorso Generale che ne costituisce l’apertura e occupa ben 28 pagine è una sorta di esplosione di cultura, denso com’è di citazione dei classici e tra questi non solo gli astrologi, e ha le tracce di un piccolo trattato di astrologia (tale è in effetti l’ampia qualificazione del significato delle Case). Segue poi l’esame dei singoli mesi, trattati con lo stesso timbro e lo stesso stile. Infine, noto che il pronostico è molto più lungo della media, anche tenuto conto di un’interlinea strettissima. E’ evidente che la Mancini Colonna, essendo un’esordiente in quel mondo e soprattutto una donna, intendeva distinguersi dalla moltitudine dei concorrenti. Bisogna dire che l’operazione le è senz’altro riuscita.

Esemplari: Bibl. Casanatense Roma; Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma (3); Bibl. d’Arte e di storia di San Giorgio in Poggiale, Bologna; Stanford University Library, California.

Bibliografia: Houzeau-Lancaster 5277 e 15292 (edizioni dal 1670 al 1672).