★ Martinez y Salafranca, Juan Miguel [1697-1772]. Memorias eruditas para la critica de artes, y ciencias. Extrahida de las actas, Bibliothecas, Observaciones, Ephemerides, Memorias, Relaciones, Miscelaneas, Historias, Dissertaciones, de todas las Academias de la Europa, y de los Authores de mayor fama entre los Eruditos. Escritas por Don Juan Martinez Salafranca, Presbytero, Racionero de San Pedro de Teruèl, y Capellan de la Real Capilla de nuestra Señora del Buen-Consejo. Dedicadas al Señor Don Francisco Miguel Goyeneche, Cavallero del Avito de Sant-Iago, Señor de las Villas de Illana, y Saceda de Trafierra, y Thesorero de la Reyna nuestra Señora, &c. Con licencia. En Madrid, por Antonio Sanz. Año de 1736.
In 8° (14.8 cm); ¶-¶¶8 ¶¶¶2 A-X8 Y6, cc. [20], pp. 320, cc. [10]. Capilettera xilografici. Il verso della prima carta è bianco. Incisione di significato astrologico a pagina 82. La censura è datata 6. de junio 1735; la licencia del ordinario è invece datata 27. de Enero de l'año de 1736 (in ¶¶2 recto), mentre la licencia del Consejo reca la data di vari mesi prima (siete de Mayo de mil setecientos trenta y cinco, in ¶¶4 verso. Errata in ¶¶5 recto. La dedica non ha luogo né data.
★ Fu pubblicato anche un secondo tomo, separatamente nello stesso anno 1736, dedicato a la Real Academia Española, anch’esso En Madrid en la imprenta de Juan de Zuñiga, se hallarà en la libreria de Juan Perez, frente de San Phelipe el Real, in 8°, ¶-¶¶8 ¶¶¶4 A-Y8 Z4, cc. [20], pp. 349 [1], cc. [5]; errata in ¶¶7 verso; censura datata maggio 1736. Il secondo tomo, scritto da Martinez subito dopo il primo, ebbe gravi difficoltà di pubblicazione (lo si ricava anche dalla notevole distanza temporale tra la censura e la licencia del ordinario) e alla fine uscì assieme al secondo, pubblicato tuttavia non più a Madrid ma a Zaragoza e da altro stampatore. Di quest'ultimo do cenni sintetici perché non contiene alcun riferimento alla disciplina astrologica. Contiene invece la trattazione degli argomenti più vari, come del resto il primo, tra i quali (ho scelto a caso) El Methodo de curar las enfermedades con el agua helada, La historia de Zacharias Papa [...] a cerca de los Antipodos, La latinizacion de los nombres, i sobrenombres, L'origen de la imprenta, La propriedad singular de la piel de Leon, Relacion compediosa de dos viages en Oriente, Los hombres acephalos, Cuervos blancos: nulla, insomma, riconducibile a un tema unico o comunque rispondente al titolo dell'opera.
I tomi di queste Memorias sarebbero dovuti essere quattro, come avverte Palau e come si legge nel Prologo del primo tomo, ma intervennero probabilmente altre difficoltà e gli ultimi due rimasero soltanto manoscritti.
Vengo ora alle tracce di disciplina astrologica presenti nel primo tomo (e come già ho rilevato assenti nel secondo), miscelate assieme ad argomenti disparatissimi (Mugeres doctas, Successos ridiculos de dos terremotos, se si nomini il caffè nelle Sacre Scritture, progetto di una scrittura comune a tutte le lingue, docilidad de un caballo, Monstruosa estatura de un niño, la nieve no es blanca, Inventores de la transfusion de la sangre y su methodo, e così via). Tracce, ho appena scritto, e così effettivamente è, ma si tratta di uno dei testi più interessanti che mi sia accaduto di leggere. Il capitolo che se ne occupa è il XIV e ha il titolo di Astrologia de los Hebreos (da pagina 65 a pagina 109). Martinez afferma che la ripartizione astronomico-zodiacale del cielo fatta dagli ebrei non prevedeva la denominazione dei Segni attraverso l'uso di nomi di animali. Quella degli ebrei era fatta con nomi di diverso significato, anche grafico, ed era spesso legata al significato astrologico del binomio Segno zodiacale/Pianeta. Tra gli altri, Deli, che significa vaso d'acqua per l'Aquario; Kefeth, che significa arco, per il Sagittario; Sabaton, che significa riposo, per Saturno; Madaim, che significa rosso, per Marte; Nogah, che significa splendore, per Venere; Scibolet, che significa spiga di grano, per la Vergine; Catah, che significa scrittura, per Mercurio (Pianeta dei letterati); Mahatalot per le Case zodiacali. Furono invece i greci, fondatori dell'astrologia/astronomia cosiddetta occidentale, a inventarsi i nomi attuali dei Segni dello Zodiaco, in gran parte tratti da nomi degli animali comuni nell'antica Grecia. Martinez spiega poi perché non ci sia corrispondenza astronomica tra i giorni della settimana, tratti dai nomi dei Pianeti, e la posizione di questi ultimi nel sistema solare (pagine 81-82): no se sigue el orden de los planetas, porque en el orden con que estàn dispuestos, forman con su curso siete angulos,con igual intervalo en la distancia, que hay de unos à otros, y con la misma figura geometrica, que se llama Isosceles, cuyas basas son lados de un heptagono, descripto en un circulo, como consta de la siguiente figura, que demuestra claramente el movimiento de los planetas [vedi foto dell'incisione]. Martinez separa poi nettamente la capacità predittiva, conseguente all'esame degli oroscopi, praticata dagli antichi ebrei secondo il loro sistema, rispetto all'apparentemente simile attività dei nuestros Charlatanes. La prima necessariamente generica, pur se mirata al destino del nato; la seconda esageratamente specifica e frutto, per l'appunto, di ciarlataneria. Seguono numerose pagine nelle quali Martinez si sofferma sui profili etimologico-storici della scienza astronomico-astrologica ebraica, davvero interessanti (quanto complessi). In sintesi conclusiva: un'opera poco nota e piuttosto rara, ma, almeno per le parti che ho letto, piena di spunti originali ed effettivamente, come l'immodesto titolo dice, erudita.
Sotto il profilo bibliografico ribadisco che la natura dell'opera consente di considerare completo anche il possesso di uno solo dei due tomi, come del resto conferma il panorama delle biblioteche di seguito indicate.
Esemplari: Universidad de Sevilla (solo il II tomo); Universidad de Zaragoza (I e II tomo); Seminario Obispado Prioritario Ciudad Real (I e II tomo); Bibl. de Castilla-La Mancha (I e II tomo); Seminario Diocesano, Segovia (solo il II tomo); Centre de Lectura de Reus, Tarragona (solo II tomo); Fundaciòn Universitaria Español, Madrid (I e II tomo); Universidad Complutense Madrid (solo il II tomo); Real Colegiata de Roncesvalles, Navarra (I e II tomo); Bibl. Arzobispal de Granada (solo il I tomo); Abadia del Sacromonte, Granada (solo il I tomo); Real Academia Sevillana de Buenas Letras (solo il I tomo); British Library (I e II tomo); Universitätsbibliothek Bonn (I e II tomo); National Library of Medicine of the USA (solo il I tomo); University of Wisconsin (solo il I tomo); University of Oklahoma (solo il I tomo). Non specificano tra il I e i II tomo le seguenti biblioteche: UCLA; University of California, Santa Barbara; Brown University; National Library of Scotland; Danish Union Catalogue, Bellerup.
Bibliografia: Palau 155820; cita anche, senza averlo però visto, il secondo tomo (Un tomo II se publicó en Madrid, Juan Zuñiga, 1736, 8° y quedaron manuscritos los tomos III y IV).