<<   N. 5756   >>

★ “Ortiz Gallardo de Villaroel, Isidoro Francisco” (i.e. Torres de Villaroel, Diego [1693-1770]). Lecciones entretenidas, y curiosas, physico-astrologico-metheorologicas, sobre la generacion, causas, y señales de los terremotos, y especialmente de las causas, señales, y varios efectos del sucedido en España en el dia primero de Noviembre del passado de 1755: Dedicadas al señor D. Diego de Torres Villarroel del Gremio, y Claustro de la Universidad de Salamanca, y fu Cathedratico de Prima de Mathematicas yubilado por el Rey nues.tro [sic] Señor. Hechas por su sobrino el doctor don Isidoro Ortiz Gallardo de Villarroèl del mismo Gremio, y Claustro, y actual Cathedratico en la misma de Mathematicas. Con licencia y permiso del Autor impresso en Sevilla, en la Imprenta Real de la Viuda de D. Diego de Haro, en calle de Genova. [1756].

In 4° (20 cm), [ ]1 A-B4 C6 (ma A2 e non B2), cc. [1], pp. [1-2] 3-26, 29-30. Frontespizio in cornice. Incisioni alle pp. 29-30, di 2 oroscopi: Estado del cielo à el tiempo del medio de el Eclipse visible de Sol, de el dia 26. de Octubre de 1753 e Estado del cielo à el tie[m]po que principiò el Terremoto del dia 1 de Noviembre de este año de 1755. A p. 26 l’editore (?) pubblicizza altra opera on il titolo Abecedario, y Cartilla Moral di Pablo Lorenzo Rodriguez Gonzales Ossorio, anch’essa sul terremoto. Capilettera e fregi di chiusura xilografici. La p. 2 è bianca. La dedica è datata a p. [1] Febrero. 4. de 1756.

Prima edizione.

L’autore di questo pronostico e degli altri di cui figura autore Isidoro Francisco Ortiz Gallardo de Villaroèl, è in realtà Diego Torres de Villaroèl (vedi commento alla scheda n. 5755 bis).

Il tema dell’opera è costituito dal violento terremoto dell’1 novembre 1755, alle 10 del mattino, che coinvolse, con scosse successive fino all’8 gennaio 1756, fra l’altro buona parte della Penisola Iberica, preceduto, il 26 ottobre del 1753, alle 9 del mattino, da un’eclissi solare nel terzo grado dello Scorpione. Ortiz sottolinea successivamente, e più volte, che non è stato lui a scrivere un certo trattato (no soy Autor de tal Papèl), ma proprio Diego Torres de Villarroel, che, pure, non nomina. Nelle pagine successive Ortiz si sofferma sulle cause naturali dei terremoti e, nella Leccion III, in particolare, sul terremoto del novembre 1755, che accosta alle eruzioni del Vesuvio del 4 dicembre successivo e dell’Etna, nel mese di marzo. Questi fatti, simili tra loro e temporalmente coincidenti, inducono Ortiz ad indagare sull’esistenza di una causa superior, che, citando Tommaso d’Aquino, Andrea Argoli e Origanus, attribuisce a los cuerpos celestes e più in particolare all’eclissi del 1753. Conclude, sotto il profilo astrologico, che esiste un rapporto stretto tra eclissi solari e terremoti, tanto vero che questi ultimi arrivano sempre di notte o all’alba, e tanto più se le eclissi hanno luogo in Segni di terra o si trovano sotto il “governo” di Marte, Saturno o Mercurio. Assieme ad altri segnali (tra cui las nubes encendidas), queste posizioni astrali, scrive, sono non solo allarmi di terremoti, ma loro cause.

Esemplari: Facultad de Teología Seminario Diocesano, Vitoria-Gasteiz; Bibl. Nacional Madrid; Universidad de Sevilla; Sheffield University; Bibl. Nacional de Portugal; Library of Congress.

Bibliografia: Palau 205839 (che indica una paginazione di 40).