★ P[itois], Christian [1811-1877]. Histoire de la magie du monde surnaturel et de la fatalitè à travers les temps et les peuples. Par P. Christian Ancien Bibliothecaire au Ministère de l’instruction publique et des cultes. Paris Furné, Jouvet et Cie, Editeurs 45 Rue Saint André des arts 45 [1870].
In 4° (25 cm), pp. [i-v] vi-viii 2-666, cc. [1: la Table e Placement des gravures]. Titolo stampato in rosso e nero. 50 illustrazioni, alcune delle quali a colori. 16 di esse sono fuori testo e a piena pagina tra le pagine seguenti: prima del titolo, 12-13, 38-39, 210-211, 234-235, 306-307, 328-329, 340-341, 366-367, 391-392, 420-421, 140-141,472-473, 482-483, 578-579, 652-653. Fra le illustrazioni nel testo figurano gli oroscopi di Luigi XVI (pagina 547), Napoleone (pagina 272), l’esilio di Napoleone (pagina 273) e l’oroscopo di Massimiliano d’Austria (pagina 571).
Mi sono accorto della natura pienamente astrologica di questo libro con molto ritardo, deviato dal titolo, che sembrava evocare quell’area dell’esoterico, la magia, cui la disciplina astrologica certamente non appartiene e che da sempre mi disturba notevolmente.
Nel prologue Pitois scrive che occuparsi di magia e predizioni all’alba del XIX secolo peut-être une grande téméritè, ma la verità è che la haute Magie […] ne cessera de posséder […] le plus vast et le seul impérissable empire, celui de la curiosité. E mi pare davvero affermazione condivisibile.
Quanto alla disciplina astrologica, purtroppo trattata come arte magica come altre, va detto che le vengono dedicati, oltre a significativi riferimenti e brani qua e là nel testo (non a caso a pagina 14 è inciso il ritratto di Morin, il più grande astrologo francese), i due capitoli finali, da pagina 489 alla fine: è l’ampiezza di un vero e proprio trattato sul tema. Il pensiero di Pitois coincide con quello di Jean-Baptiste Morin: che l’esame di un oroscopo non può prescidere dalla condizione di partenza del soggetto e dal contesto ambientale, e in particolare familiare, nel quale si muove il suo destino. L’astrologia fornisce indicazioni generiche, che vanno adattate, quando si passa al concreto, al contesto in cui vive la persona. Pitois ci aggiunge (facendo seguire una serie di calcoli tanto astrusi quanto complessi sulla base dell’oroscopo di Luigi XVI) il nome e il cognome, dati che nulla hanno ha che fare con la disciplina astrologica, ma occorre non perdere di vista la portata dell’opera, diretta a coprire tutto ciò che rappresenta strumento per la predizione di destini ed eventi futuri. La parte più interessante del testo è quella che (dopo l’esame analitico degli oroscopi di Luigi XVI, Napoleone e Massimiliano) va da pagina 579 alla fine del testo (Clefs générales de l’astrologie), tracciata sulla base delle opere di Firmico Materno, Giuntini e Ptolemaeus, quali autori, rispettivamente, del Matheseos, dello Speculum astrologiae e del Tetrabiblos (vedi): in questa parte sono esaminati i significati dei Pianeti nelle Case, i significati di queste ultime, gli aspetti tra i Pianeti (viziati però da parecchi e gravi errori astronomici, quali i trigoni e le opposizioni Sole-Venere e Sole-Mercurio, che sono impossibili), le rivoluzioni solari e così via.
Esemplari: British Library; Universitätsbibliothek Leipzig; Université Gent; Univ. Conscience Antwerpen; Det Kongelige Bibliotheek; Bibl. Renouvaud; National Library of Israel; BNF (5); Bibl. Universitaire Santé Médicine Paris; Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève Paris; Paris-BIS (2); Bibl. Universitaire Sineux Caen; Bibl. Diderot Lyon; Bibl. Mun. Lyon; Bibl. Mun. Auxerre; Bibl. Universitaire de La Sorbonne, Paris; Bibl. Cantonale et Universitaire Lausanne; Bibl. Archive National du Québec, Montreal; Université de Montreal; Université de Sherbrooke, Canada; National Library of South Africa, Pretoria.
Bibliografia: Caillet III 8708; Dorbon 738.