★ [Titi[s], Placido (de)] (“Didacus Prittus”) [1601-1668]. De modis directionvm coelestium mobilivm in Genethlialogicis ad Medicinae vsum Compediolvm Theoricen Thesibus, Praxim Canonibus amplectens Avctore Didaco Pritto Pelvsiensi Physiomathematico. Ex prolixioribus eiusdem Quaestionibus, iuxta tùm Naturae principia hucusque desiderata, tùm etiam Physicae, & & [sic] Mathematicae Principum doctrinam constructis excerptum. Mediolani [Milano], ex typographiae Io. Baptistae Malatestae Reg. ac Cam. Impressore. [Al verso della prima carta: Die 29. Aprilis 1641. Imprimatur].
In 4° (20.5 cm), [ ]4 a-c4 d6, cc. [4], pp. 33 [1 bianca], cc. [1 bianca]. 3 capilettera e 1 testatina al recto della seconda carta.
Monaco benedettino della Congregazione Olivetana, insegnò per 14 anni matematica e astronomia a Pavia. Dopo essersi occupato negli anni giovanili di armonia musicale (ci rimangono di lui alcune messe), si dedicò agli studi astronomici e si impegnò a restituire l’astrologia ai precetti tolemaici (così Bezza, infra). Suo è il sistema di domificazione (detto infatti Placidiano o di Placidus) utilizzato ancora oggi in astrologia per la determinazione dell’ampiezza delle Case zodiacali, elemento assolutamente fondamentale per l’interpretazione degli oroscopi di nascita e di rivoluzione. Tale sistema, che eleva al massimo grado la personalizzazione dei temi natali, fu elaborato per la prima volta proprio nell’opera oggetto di questa scheda, nel capitolo De distributione Caelestium Mansionum e successivamente ripreso e sviluppato nelle opere successive di De Titi, e in particolare nel 1657 nelle Tabulae Primi mobilis (vedi la scheda n. 8028), talvolta per questa ragione indicata erroneamente quale seconda edizione del De modis directionum coelestium. All’opera qui descritta va accreditata ancor più importanza e rilevanza se si tiene conto che in essa De Titi affronta anche il tema, complessissimo sotto il profilo astronomico e matematico, delle cosiddette Directiones primariae, nonché quello, solo poco più “affrontabile” per chi non abbia solide basi scientifiche, delle Progressiones. Direzioni e Progressioni, assieme alle Rivoluzioni (solari e lunari) e ai transiti, costituiscono infatti gli strumenti necessari per la cosiddetta astrologia predittiva, quella, per intenderci, che nei secoli XV-XVIII veniva definita giudiziaria. Quest’opera deve dunque considerarsi di importanza primaria per la definitiva identificazione delle regole matematico-astronomiche che consentono di distinguere nettamente l’astrologia da ogni altro strumento per così dire concorrente.
Esemplari: Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma; Bibl. Naz. Marciana, Venezia; BNF; University College London; New York Public Library Research.
Bibliografia: Houzeau Lancaster 5155; Piantanida 1617; Riccardi II II 151 (l’esemplare da lui consultato manca delle 3 pagine finali).