★ [«Yves De Paris» («Alleius, Franciscus»; «Yvone Cappuccino»; La Rue, Charles (?)] [1588 o 1593-1678]. Astrologiae Nova Methodus. Francisci Allaei Arabis Christiani. Anno M.DC.LIIII [Unito, da 2A1 recto, con suo proprio frontespizio] Fatvm Vniversi Observatvm A Francisco Allaeio Arabe Christiano. Anno M.DC.LIIII. [Al verso di Q2: Rhedonis (Rennes), Ex Typis Ivliani Herbert, Ex Typis Ivliani Herbert, in vico Diui Germani, sub signo Sancti Iuliani M.DC.LIV (1654)]; [In fine, al verso dell’ultima carta: Rhedonis, Ex Typis Ivliani Herbert, in vico Diui Germani, sub signo Sancti Iuliani M.DC.LV (1655)].
In folio (37.2 cm), ẽ2 A-C2; A-Q2; A-F2 [ ]2, cc. [2], pp. 12; 62, cc. [1]; pp. 25 [1]. 10 volvelles, come di seguito collocate. Astrologiae Nova Methodus: alle pagine 2 (composta di 5 parti), 8 (2 parti), 10 (2 parti); Fatum Universi: pagine 6 (2 parti), 39 (2 parti), 42 (2 parti), 48 (2 parti), 53 (2 parti), 57 (2 parti), 60 (2 parti). N2 verso è bianca. Note a stampa al margine. La Sors Authoris, che si trova alla carta ẽ2, è firmata “Asserat”. Sia l’Astrologia Nova Methodus sia il Fatvm Vniversi sono preceduti da una lettera ad Lectorem. La terza parte ha inizio in 3A1 recto e il suo incipit è il seguente: Ad Illvstrissimos Viros Amplissimi Senatvs Armorici. In Librum de Fato Vniversi nuper editum. Disceptatio P. Iuonis Parisini Capuc.
Caillet e Dorbon (infra) riferiscono di un’edizione precedente (di mesi?), che sarebbe stata subito data alle fiamme dai censori. Di tale edizione non ho trovato traccia certa. Sembra tuttavia cosa probabile, atteso il contenuto dichiaratamente difensivo (dell’astrologia) e autodifensivo (in relazione al contenuto del Fatum Universi) che occupa le ultime 25 pagine del volume. Tale parte reca al verso dell’ultima pagina la data di edizione del 1655, di un anno successiva all’Astrologiae e al Fatum: ciò che consente anche di far quadrare i tempi. E’ dunque probabile che le opere qui descritte possano considerarsi entrambe (o, meglio, tutte e tre) in prima edizione: tuttavia il Fatum non in prima tiratura, perché probabilmente purgato delle predizioni e delle opinioni (sulla Chiesa Cattolica?) più “rivoluzionarie”. Risultano peraltro altre edizioni con paginazioni diverse e più ridotte, ciò che fa pensare a stampe ancor più purgate di quella esaminata.
L’Astrologiae ha quale oggetto la determinazione della configurazione astrale al momento della Creazione (e non si tratta di un tema nuovo): il Sole è nell’Ariete e tutti i Pianeti sono in domicilio o in esaltazione (in senso astrologico), fatta eccezione per Mercurio, per ragioni astronomiche insuperabili. Mercurio viene dunque collocato in congiunzione con Marte e Sole nell’Ariete. Seguono la ricostruzione sotto il profilo astrologico dei 7 giorni della Creazione e l’indicazione dei significati delle Case zodiacali.
Il Fatum è assai più interessante. Non tanto per la determinazione dell’anno del Diluvio (che l’Autore, mediando curiosamente tra le datazioni correnti, colloca nel 1800 da Adamo), tema ricorrente presso gli astrologi antichi, quanto per gli oroscopi che l’Autore redige, illustrandoli con le relative volvelles: della Religione Cristiana; della Religione Maomettana; della Francia; della Spagna; della Gran Bretagna. Solo per quest’ultima si lascia andare a previsioni future, tutte drammatiche (1666: “magna calamitas”; 1691; 1705; 1756 e 1884, anno in cui prevede la “maxima adversitas”). Molti problemi creò invece all’Autore la determinazione del secondo Diluvio Universale (anno 2160: pagina 32 del Fatum): ne è prova l’articolata difesa di sé che egli fa nell’ultima parte (pagina 23).
Esemplari (senza specificazione della loro eventuale, e peraltro rarissima, completezza): British Library; University of London; BNF (2); Bibl. Municipale Nancy; Bibl. Municipale Beaume; Bibl. Municipale Lyon; Bibl. Guido Horn d'Arturo del Dipartimento di astronomia dell'Università di Bologna e dell'Osservatorio Astronomico, Bologna (con data errata); Biblioteca Apostolica Vaticana; Real Academia de la Historia, Madrid; Sächsische Landesbibliothek Staats und Universitätsbibliothek; Harvard University, Houghton Library; Adler Planetarium, Chicago; C. Berger Grp., Illinois; University of Michigan Library; Linda Hall Library, Kansas City; Princeton University; New York Public Library Research; Brigham Young University Library, Utah.
Bibliografia: Dorbon 61 (“excessivement rare”); Caillet III 11557 (« fort rare »); Houzeau-Lancaster 5217 (“excessivement rare”); Lancetti 15; Brunet I 185; Thorndike VIII pp. 310-312; Grassi p. 16; CATAF.
Altra edizione, priva del Fatum: 1658 (stesso luogo e stesso editore, in folio, con 3 volvelles). Esemplare della BNF. La Yale University e la University of Kansas, Archive hanno esemplari con 6 volvelles e con la seguente segnatura: [ ]1 [ ]2 ẽij1 A-2A-C2 A-O2 [ ]1. Bibliografia relativa: Houzeau-Lancaster 5217 (“Très rare”); Dorbon 62; Thorndike VIII pp. 310-312; Grassi p. 16
Yves de Paris, prima di quest’opera altra ne aveva scritta, davvero monumentale, e di difficilissima descrizione. Mi riferisco alla Théologie naturelle ou les premieres veritez de la foy sont eclaircies par raisons sensibles & moralles, à Paris, chez la veufve Nicolas Bvon, ruë Sainct Iacques, à l’einseigne de S. Claude, près les Mathurins. Il primo volume in prima edizione (in 4°, 23 cm, cc. [9], pp. 630, cc. [10]) fu stampato nel 1633 (esemplari, non esaustivamente, della British Library, della Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris e della Herzog August Bibliothek Wolfenbüttel); un secondo volume fu pubblicato nel 1635 (in 4°, cc. [4], pp. 768, cc. [6], assieme alla riedizione del primo (esemplari, non esaustivamente, della Kongelige Bibliotek Copenhagen e della Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris); un terzo volume fu pubblicato nel 1636 e altro ancora nel 1637 (esemplari della Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris). La Bibl. Universitaria di Cagliari possiede: (i) un Tome premiere Diuisé en deux parties pubblicato nel 1640 (ma con data 1750 al frontespizio), in 4°, ✝✝4 ã4 ê4 î4 õ4 û4 ãã4 A-Z4 Aa-Zz4 Aaa-Yyy4 Zzz2, cc. [7], pp. 574, cc. [9]; (ii) un Tome second. De l’immortalité de lame [sic], des anges et des demons, pubblicato nel 1642, in 4°, ã4 A-Z4 Aa-Zz4 Aaa-Zzz4 Aaaa-Nnnn4, cc. [4], pp. 644, cc. [6]; (iii) un Tome Troisiesme. Des perfections de Dieu: de sa Prouidence: de sa Iustice, pubblicato nel 1640, in 4°, [ ]4 A-Z4 Aa-Zz4 Aaa-Yyy4 , cc. [4], pp. 532, cc. [6]. Tutte le edizioni (anche quelle che non ho citato) furono pubblicate dalla Veuve de Nicolas Buon a Parigi.
Mi è stato impossibile ricostruire tutte le edizioni dei vari volumi, che hanno continuato a essere pubblicati, non consecutivamente, fino al 1645 almeno. Quella che sono riuscito a vedere è l’edizione del 1640 del Tome troisiesme, sopra sommariamente descritta: in essa si tratta abbastanza diffusamente, pur se non in modo sistematico, di astrologia, disciplina che Yves de Paris conosceva assai bene, ciò che rende opportuna la citazione di quest’opera, pur se in questa nota.