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★ Ricci[o], Panfilo (o Pandolfo) [XVI secolo]. La salvtifera// Fatica// di Pandolfo Ricci Luchese// sopra l’Anno M.D.LXVII. Con diligenza re//uista & compilata à beneficio de gli amatori di tale scienza, i quali// si dilettano ogni Anno d’hauere il suo// parere in scritto.// Et serue infino all’Anno 1570.// Veritas Filia Temporis. In Roma per Antonio Blado,// con licenza de Svperiori.// M.D.LXVII (1567). [Al verso dell’ultima carta: Terminato in Roma ai 5. di Nouembre 1566. per l’anno 1567.// per me Pandolfo Ricci Luchese].

In 4° (19.4 cm), senza segnatura, cc. [4]. Grande incisione al titolo (Atlante sostiene il mondo, rappresentato da una sfera in cui figurano le mansioni della Luna e i Segni zodiacali, in cerchi concentrici). Incisione di un Sole corrucciato al verso dell’ultima carta. Dedica al Cardinale Farnese senza sata e senza luogo.

Plaquette stampata da Blado senza badare troppo alla qualità, sconosciuta a ogni fonte consultata e alle biblioteche pubbliche sul web. L’incipit, certo infrequente, del titolo (La salutifera fatica) sarà utilizzato nel 1572 dal traduttore italiano di una plaquette di Philippe Nostradamus (scheda n. 5638 ter). Quanto a Pandolfo Ricci, nominato ed elogiato da Annibale Raimondo (in un’opera del 1560, oggetto della scheda n. 6507), si tratta dell’ennesimo pronostico astrologico nell’arco di un ventennio, contenutisticamente piuttosto modesto come gli altri, quanto verosimilmente dedicato al popolo minuto. Nella dedica Ricci lamenta che l’anno precedente (il 1566) si ebbero sette pronostichi sotto il nome di due Autori, quattro sotto il nome di Michel Nostradamo tutti disformi l’uno dall’altro, & tre altri sotto il nome mio. Plagi evidenti, dunque. E prosegue: Come hanno detto che io era morto. Quanto infine, e più strettamente, al contenuto del pronostico, nulla di nuovo rispetto a quelli dell’epoca, se non una maggiore attenzione per le specifiche sorti dei singoli potenti del tempo di Ricci, fra i quali Pio V, Massimiliano d’Austria, Re Filippo di Spagna, Re Carlo di Francia, la Repubblica di Venezia, Emanuele Filiberto di Savoia, Cosimo Medici, e naturalmente i Signori Lucchesi.