★ [Videl, Laurent] [XVI secolo]. Declarations// des abvs, ignorance et// seditions de Michel Nostradamus, de// Salon de Craux en Provence// oeuure tresutile & profita//ble à vn chacun.// Nouuellement traduit de latin// en Françoys.// Auec Priuilege. Imprime a Avignon, par Pierre Roux,// & Ian Tramblay.// 1578.
In 4°, A-E4 F2, cc. [22]. Fregio triangolare al frontespizio. Il recto della prima carta è bianco. Capilettera xilografici. Errata in F2 verso. La Lettre au Lecteur è datata in A3 recto A Dieu d’Auignon ce// XX. Nouembre. 1577.
Videl spiega nella Lettre au Lecteur che gli astrologi non devono fare predizioni spacciandole per certezze, a differenza di quel che fa ce phanatique de Nostradamus que’n ces folles reueries, vse continuellement de ses motzs infalliblement et pour seur qv’est un bla[s]pheme intollerable […] inuentions qui ne seruent qu’a porter dommage tant au salut de nos ames que de la republique. E ciò che è più grave, prosegue Videl, è che Nostradamus, per formulare le sue certezze, ha commesso errori vistosi di carattere matematico e astronomico, la cui evidenziazione costituisce oggetto del testo. Videl non si riferisce peraltro alle Centurie (Videl scrive nel novembre 1577 e le Centurie furono stampate in prima edizione nel 1558), ma a una Pronostication scritta da Nostradamus nel 1577 (vedi la scheda n. 5608) e nella quale erano in effetti contenuti errori macroscopici: per esempio, Videl contesta a Nostradamus d’aver calcolato un’impossibile opposizione Sole-Luna tra Acquario e Cancro o un’altrettanto impossibile opposizione tra i Segni del Toro e della Bilancia. Videl elenca gli errori di calcolo di Nostradamus e non gli risparmia insulti articolati: scrive che è ignorante e che ha le cerueau abesti & ebeté e che è un ciarlatano, perché fa intendere alla gente che le sainct esprit te parle ou bien que toy mesme es le sancte esprit. Gli suggerisce d’etudier un peu; precisa che non ha nulla di personale contro di lui (sic!), ma che ritiene doveroso segnalare i suoi errori per la tutela di ceste noble science (l’astrologia). Videl fornisce poi, dalla carta C2 alla carta D2, notizie bibliografiche interessanti: riferisce infatti, per criticarne severamente il contenuto, di almanacchi (sconosciuti alle fonti consultate) che Nostradamus aveva scritto nel 1552, 1553, 1554, 1555 e 1556, nei quali, scrive, Nostradamus pur intendendo dimostrare d’esser lo Spirito Santo (tu as vsé de parollessi assurées que Dieu n’a iames assuré d’auantage), aveva sbagliato tutte le previsioni, commettendo gravi errori di calcolo. Contesta infine a Nostradamus di esercitare la professione di profeta, da individuo blasfemo qual è, ma non quella di astrologo, mestiere che non sa praticare perché ignora le basi matematiche della disciplina. Lo stesso duro giudizio sulle capacità e la cultura di Nostradamus è riservato da Videl a un’opera di ricette medicali, ramassé ça & la, anch’essa frutto di volgare ciarlataneria: tra queste la ricetta del poculum amatorium, che, se messo in bocca da un uomo prima di baciare una donna, la farebbe innamorare. Videl chiude rammentando la minaccia de beaucoup de maux che Nostradamus gli ha lanciato il 21 novembre 1557 ad Avignon. L’opera è straordinariamente interessante e “distrugge” Nostradamus, sia come astrologo, sia come persona: in effetti, gli errori che Videl rileva sono di tale grossolanità da legittimare l’opinione che egli ha del suo “nemico”. La piccola storia dell’astrologia ha però, come si sa, ribaltato le cose: di Videl è scomparsa ogni traccia (anche di quest’opera, divenuta rarissima), mentre Nostradamus (che fra l’altro aveva forse plagiato Antoine Crespin e aveva dunque altre colpe: vedi la scheda n. 1922) è diventato un paradigma.
Esemplari: BNF.
Bibliografia: Houzeau-Lancaster 4872.