<<   N. 1149 bis   >>

★ Breventano, Stefano [1522-1577]. Trattato delle// impressioni dell’ae//re, raccolto da varij autori di Filosofia,// per M. Stefano Breuentano pauese. In Pauia,// Appresso Girolamo Bartoli. 1571.

In 4° (20.2 cm), [ ]2 A-P4, cc. [2] 53 [6] [1 bianca]. I verso della prima carta e di P3 sono bianchi. Incisione al frontespizio che raffigura l’Idra di Lerna con 7 teste e 1 mozzata. Il motto è Virescit vulnere virtus. Capilettera xilografici. Note a stampa al margine. Carattere corsivo. Dedica a Girolamo Salimbeni senza indicazione di luogo e data.

Opera di Breventano, segretario dell’Accademia pavese degli Affidati, che fa parte di un trittico di lavori sulla fisica terrestre e celeste tutti usciti nell’anno 1571: il primo fu il Trattato degli elementi raccolto da varii autori di filosofia, et ridotto in chiaro & breue sommario per m. Stefano Breuentano, cittadino di Pauia (Pavia, Girolamo Bartoli, 1571, in 4°, [ ]4 A-L4, cc. [4] 37 [7]); il secondo, anticipato nel primo, è quello oggetto di questa scheda; il terzo, anticipato nel secondo, è il Trattato de l'origine delli venti, nomi et proprieta loro vtile, et necessario a marinari, & ogni qualita di persone nouamente composto, & dato in luce da m. Stefano Breuentano pauese (In Venetia appresso Gioan Francesco Camotio, al segno della Piramide, in 4°, A-C4 D2, cc. 14: quest’opera è citata da Graesse I 532, ma con la data errata del 1570; Haym p. 203 con la data corretta del 1571). Nell’opera qui descritta, la sola delle 3, probabilmente, che attenga in parte alla disciplina astrologica, Breventano suddivide le impressioni dell’aere in focose, acquose e miste le cause efficienti delle quali sono i mouimenti del Sole & delle stelle. Nelle carte successive a questa prima classificazione Breventano formula una serie di esempi fantasiosi relativi alle tre categorie. E così: le impressioni focose sono sottodistinte in discendenti (dragoni volanti, capre saltanti, fuochi fatui) e salenti (quali il fuoco piramidale). Altre impressioni sono rappresentate da lance, dardi, travi, stelle discorrenti, tizzoni, scudi, rotelle: si tratta, in concreto, di tutte quelle forme che nei secoli XVI e XVII hanno fatto immaginare agli autori di numerose plaquettes fenomeni celesti della più varia natura, quali draghi combattenti, armate, soldati impegnati in tenzoni, ovvero, come Breventano scrive, altre sciocche credenze de semplici, come il ritorno in cielo delle anime dei peccatori. Appartengono alla stessa categoria i colori sanguigni nell’aere, spesso “tradotti” in quei secoli come piogge di sangue. Breventano non è del tutto alieno da valutazioni quali queste, perché attribuisce ai quei fenomeni, oltre ad eventi atmosferici, gran mali […] come guerre, saccheggiamenti, uccisioni, pestilentie, caristie, & altre sciagure, che sono oggetto di esemplificazioni dalle carte da 8 recto a 10 recto, ove in effetti si parla di navi in cielo, sole rosso, comete, eserciti che combattono tra le nuvole, croci in fiamme. Conclude Breventano sul tema affermando che tali impressioni […] significano ancora mutatione dei Regni & Signorie, & morte, o cattura de Ré, & de Prencipi e specialmente in que Paesi, doue si saranno vedute ardere. Il quinto e sesto capitolo trattano delle stelle volanti in particolare e della Via Lattea. Il capitolo settimo ha ad oggetto le comete, che l’Autore identifica, in conformità con i principi aristotelici, come essalatione [che] si genera nelle viscere della terra per la attione del Sole et de i corpi celesti, espetialmente quando i pori d’essa terra per lo freddo si chiudono & stringono, & esce poi, quando pe’l il caldo que pori s’aprono […]. Quanto agli effetti che le comete producono, Breventano non si discosta dalla tradizione: sterilità, venti impetuosi, pestilentie, discordie, guerre, morte de Prencipi, terremotti [sic], & mutatione de leggi, & de sette, con mutatione de regni (carte da 17 verso a 18 verso). I capitoli ottavo e nono hanno ad oggetto, rispettivamente, i lampi e i tuoni e le loro caratteristiche e distinzioni; la novità relativa sul tema è l’attribuzione di pronostici di pestilenza ai tuoni di lunga durata. Ancor più curiosa è l’affermazione secondo cui i tuoni in generale fanno guastar i vini. Ancora, secondo Breventano, vi sono differenze significative tra gli effetti dei tuoni quando essi si verificano in coincidenza della presenza della Luna nei diversi Segni: se ad esempio la Luna è nel segno dell’Acquario e si ode un tuono pronosticara grandissime guerre, specialmente ne i paesi maritimi, & abondanza de frutti, di vino, & d’olio, & assai buona raccolta di grano, ma caristia de legumi. Se invece il primo tuono che si sentisse coincidesse con la Luna nella Bilancia, hauerà ad essere grandissima guerra, & gran flagelli e null’altro. Nei capitoli successivi Breventano distingue tra folgori e fulmini, loro cause e loro effetti; è poi la volta della rugiada, della pioggia, della neve, delle tempeste, della brina, della nebbia, della grandine, dell’arcobaleno, delle nuvole, dei loro colori. Nel suo complesso un’opera interessante e originale nella parte in cui è delineato il legame tra tuoni e posizioni della Luna.

Esemplari: Bibl. Civica Tortona; Bibl. Universitaria Bologna; Bibl. Com. Archiginnasio, Bologna; Bibl. Statale Cremona; Bibl. Naz. Centr. Firenze (esemplare mutilo); Bibl. Universitaria Genova; Bibl. Civica Leonardo Lagorio, Imperia; Bibl. Naz. Braidense, Milano; Bibl. Com. Roberto Ardigò, Mantova; Bibl. Civica Carlo Bonetta, Pavia; Bibl. Universitaria Pavia; Bibl. Seminario Vescovile, Pavia; Bibl. Com. Paroniana, Rieti; Bibl. Lancisiana, Roma; Bibl. Universitaria Alessandrina, Roma; Bibl. Com. Trento; Bibl. Prov. Padri Cappuccini, Trento; Bibl. Naz. Marciana, Venezia; Bibl. Arcivescovile Udine; Staatsbibliothek Berlin (2); British Library; Yale University; Harvard University, Houghton Library; University of Wisconsin, Madison; New York Public Library Research; University of Oklahoma; Chemical Heritage Foundation, Othmer Library, Philadelphia.

Bibliografia: Thorndike V 157 (cita l’Autore, ma il richiamo dell’indice non è corretto).