<<   N. 1817 bis   >>

★ Contarini, Gaspare [1483-1542] - Capece, Salvatore [1480-1551 circa]. Gaspari Contareni Car//dinalis. Ampliss. Philosophi sva// aetate praestantissimi de Elementis & eorum mixtioni//bus libri quinque, cum indice copiosiss. nunc primum// in lucem aediti.// Scipionis Capitij de principijs rerum poema. Lutetiae Parisiorum [Paris] per Nicolaum Diuitem [i.e. Nicolas Le Riche], uia Sa//cerdotum, ad diuae Genoueses, sub insigni ge//minae anchorae.// Cum Privilegio Regis.// 1548.

In 8° (16 cm), i4 A-P8, cc. [8] 119 [1 bianca]. Incisione al frontespizio (un’ancora con il motto Non satis una tenet ceratas anchora puppis. In geminan anchoram. Carattere corsivo. Qualche capilettera xilografico. Errata in A2 recto e verso. Dedica al Cardinale Marcello Corvini di Santacroce senza luogo né data. Numerosi errori di paginazione: la carta 58 è numerata 79; la carta 61 è numerata 62; le carte 78-88 sono numerate 20-29. La seconda opera è di Scipione Capece e ha il titolo completo di Scipionis Capecii de principijs rerum, ad Paulum tertium Pont. Maximum, ha inizio alla carta 90 fino alla fine (paginazione e segnatura continue) ed è datata in P7 verso Quarto Non. Iul. M.D.XLV (i.e. 4 luglio 1545) .Questa seconda opera, in versi, si conclude con un carme all’autore di Pietro Bembo, al termine del quale è apposta la data appena citata.

Prima edizione.

Opera di fisica a cura di Jean de Gagny (i.e. Johannes Gaignaeus), che viene generalmente spacciata dai librai antiquari per “astrologica”. Così non è, tuttavia, perché il solo accenno, peraltro critico, che sono riuscito a identificare riguardo al tema si trova alla carta 11, quando Contarini scrive che le cose accadono ex necessitate, propter coelestes ac superiores causas necessarias. Inde nata est Astrologia haec divinatrix, caeteroque huiusmodi inanes artes. Vero è però che la disciplina astrologica permea gran parte dell’opera, e così quando Contarini afferma che dalle stelle si diffonde sulla Terra anche il tepor, che considera qualità propria dell’etere. In ogni caso, come ho già rilevato e come anche Thorndike (infra) osserva, ontarini tiene che le stelle non detrminano, quantomeno da sole, le vicende umane, con la conseguenza che nel suo pensiero all’astrologia non si può chiedere di divinare “al completo”. A me piuttosto è parso che Contarini abbia scritto qualcosa che fa pensare a un’intuizione – o ad alcunché di meno di questa – sull’esistenza della forza di gravità, ben lungi dall’esser concepita nel XVI secolo. Così in effetti si esprime alla carta 11: Elementa gravia & levia naturali motu non moveri ab ullo quod extra ipsa sit, quodque sit efficiens proximum illorum motus: imo moventur a propria forma, propriaque levitate seu gravitate, tamquam à principio motus, quae in maiori mole maior est & efficacius movet, id est velocius […]. Moventur igitur elementa à principio intrinseco: non tamen propterea moventur ex se, ut animalia, sed ea de causa moventur ab alio, quoniam proximum principium motus, est inclinatio ad locum ad quem unaquaeque res movetur […] quae propria inclinatione semper ad proprium locum tendant: igitur non ex se moventur, sed à generante […].

Esemplari: Bibl. Civica Romolo Spezioli, Fermo; Bibl. Lancisiana Roma; Bibl. Civica Angelo Mai Bergamo (2); Bibl. Seminario Arcivescovile Bologna; Bibl. Civica Cosenza; Bibl. Com. Ariostea, Ferrara; Bibl. Statale Mon. Naz. Montecassino (esemplare incompleto); Bibl. Naz. Braidense Milano; Bibl. Estense Universitaria Modena; Bibl. Istituto Italiano Studi storici Napoli; Bibl. Com. Passerini –Landi, Piacenza; Bibl. Com. Augusta Perugia; Bibl. Universitaria Pisa; Bibl. Palatina Parma; Bibl. Com. Paroniana Rieti; Bibl. Naz. Centrale Vittorio Emanuele II, Roma (3); Bibl. Vallicelliana Roma; Bibl. Casanatense Roma; Bibl. Fondazione Luigi Firpo, Torino; Bibl. Naz. Universitaria Torino; Bibl. Norberto Bobbio, Univ. Torino; Bibl. Civica Museo Correr Venezia; Bibl. Fondazione Querini Stampalia Venezia; Bibl. Naz. Marciana Venezia; Bibl. Civica Bertoliana Vicenza; Bibl. Publica de l’Estado en Mallorca; Bibl. Publica de l’Estado en Girona; Bibl. Historica Marquès de Valdecilla, Univ. Complutense Madrid; Universitätsbibliothek Heidelberg; Staatsbibliothek Berlin; Bayerische Staatsbibliothek München; Staats und Stadtbibliothek München; Bibliothek der Ludwig Maximilian Universität München; Universitätsbibliothek Erfurt; Staatliche Bibliothek Neuburg an der Donau; Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris; Bibl. Mazarine Paris; Bibl. Stanislas, Nancy; Bibl. Mun. Marseille; Bibl. Mun. Montbeliard; Bibl. Patrimoniale Cahors; Médiathèque de Troyes-Champagne; Bibl. Mun. Toulouse; Bibl. Universitaire du droit, Caen; Bibl. Interuniversitaire Santé, Paris; BNF (4); Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Bibl. De Genève; Universitäts bibliothek Basel; Österreichische Nationalbibliothek Wien (2); Bibl. Ghent; Utrecht Universiteit; Universiteit van Amsterdam; Glasgow University; Leeds University; Manchester University; British Library; Christ Church Library, Oxford; Bodleian Library, Oxford; University of Strathclyde; University of St. Andrews; Grace Doherty Library, Danville; The National Library of Medicine of the USA; Newberry Library, Chicago; Yale University; Université Ottawa; State Library of Victoria, Melbourne.

Bibliografia: Adams C 2563; Thorndike V 254 per l’opera di Capece e V 552-555 per l’opera di Contarini.

Altre edizioni (tra le altre):

1564, Parisiis, apud Andream Wechelum, in 8°, 17 cm, A-R8, cc. 128 [5] [1 bianca]. Esemplare della Universitäts bibliothek Basel. Bibliografia relativa: Thorndike V 552;

1633, Lugduni Batavorum [Leiden], Ex Officina Justi Livii, in 12°, 14 cm, *⁸ A-K¹² L⁴ M⁸, cc. [8], pp. 264. Quinta editio. Esemplare della Zentralbibliothek Zürich. Bibliografia relativa: Thorndike V 552.

Altra edizione di Venezia del 1589 è citata senza altri dati da Thorndike, ma non è apparentemente presente alcuna copia nelle biblioteche sul web.