★ Montanari, Geminiano [1633-1687]. L’astrologia conuinta di falso. Col mezzo di nuoue esperienze, e Ragioni Fisico-Astronomiche, o’sia La Caccia del Frvgnvolo di Geminiano Montanari Modanese Già Professore delle Scienze Matematiche nell’Vniuersità di Bologna, & hora d’Astronomia, e Meteore in quella di Padoua. Scritta A’ Sva Eccellenza Il Signor D. Gio: Francesco Gonzaga Duca di Sabioneta, Principe di Bozolo, &c. In Venetia; M.DC.LXXXV. (1685). Per Francesco Nicolini. Con Licenza de’ Sup. e Privilegio.
In 4° (21.6 cm), [ ]1 A-B4 A-P4 Q-R6 S-T4, antiporta, pp. xvi (ma erroneamente numerate xiv), 160 (ma erroneamente numerate 158). Ritratto dell’Autore all’antiporta di M. Desbois. Note a stampa al margine. Errata alle pp. 155-157. Qualche capilettera inciso. Epigramma di Carlo Dottori al Duca di Sabioneta in A2 recto; Sonetto all’Autore di Girolamo Frigimelica Roberti in A2 verso; sonetto di Giovanni Goddi all’Autore e a Gio. Francesco Gonzaga, Duca di Sabioneta in A3 recto; epigramma di Francesco Blanchini alle pp. vi-viii; lettera al lettore di Montanari alle pp. ix-xiv.
Professore di matematica alle Università di Bologna e Padova, ingegnere e astronomo. Collaborò a Modena, sotto Alfonso IV, con il Marchese Cornelio Malvasia (sue le opere astrologiche delle schede nn. 4797-4802), a ricerche astronomiche nell’osservatorio di quest’ultimo. Nel 1664, dopo la morte del Marchese Malvasia, ottenne la cattedra di matematica all’Università di Bologna e la mantenne per 14 anni. Fu abile costruttore di strumenti astronomici e matematici e fu tra i primi a praticare la trasfusione del sangue negli animali. Compilò anche effemeridi, pubblicate attorno al 1666 (vedi la scheda precedente). Abbandonata Bologna, riebbe la cattedra di astronomia a Padova. Fu incaricato di regolare il corso del Piave e altri fiumi e si occupò anche di miniere, fortezze e monete. (Treccani XXIII 720).
Opera scritta in modo sobrio e imparziale, le cui conclusioni sono costruite prevalentemente su base sperimentale. Il Trattato riscosse notevole interesse e contribuì al bando dello studio dell’astrologia dalle Università.
Nella prefazione Montanari, sul rilievo che le predizioni degli astrologi “sono fondate in parte su le regole dell’Astrologia, e in parte sulle politiche verisimilitudini […] e supponendo […] che tanto è casuale l’indouinare che fa l’Astrologia, quanto qualunque altro modo mero fortuito esser possa, m’imaginai di comporre segretamente […] un discorso, nel quale non hauesse parte veruna l’Astrologia, né altr’arte Diuinatoria; ma che fosse solamente diretto dal caso, e dalle congetture politiche, che portauano le cose del Mondo di què tempi […]”. Questo Discorso si trova in effetti collocato alla fine del Trattato, tra le pagine 131 e 141, con il titolo Narratione Dell’Origine, & dell’Ordine tenuto in comporre il Frugnuolo degl’Influssi. Riferisce inoltre Riccardi I, 2, 173 (nonché Houzeau-Riccardi 15315) che Montanari pubblicò per anni, con l’aiuto di “alcuni dotti Bolognesi, tra i quali i Guglielmini” un almanacco intitolato “Frugnuolo degl’influssi del Gran Cacciatore di Lagoscuro”, che ottenne molta fama presso “i creduli dell’astrologia divinatoria. La predizione degl’avvenimenti vi era fatta a caso ed a capriccio dei redattori: ed il Montanari si servì poi di tal fatto per burlare nella sua opera contro l’Astrologia [quella in commento] i seguaci di quest’arte furbesca” (vedi sub La rete de' merlotti o sia Il frugnuolo de gl'influssi del gran Cacciatore di Lagoscuro, cui ho dedicato le schede nn. 6676-6682; vedi anche la scheda n. 5090 e soprattutto la scheda n. 8371 bis, con ampio commento sulla vicenda). La critica che Montanari muove agli astrologi e all’astrologia è decisamente laica, condotta attraverso una rilettura di Aristotele, Galenus e Hippocrates, cui, sostiene l’Autore, sono state fatte dire cose, in favore dell’astrologia, che essi in realtà non hanno mai detto, o, meglio, il loro pensiero sul punto è stato forzato.
Esemplari (non esaustivamente): Bibl. Naz. Braidense, Milano (esemplare mutilo); Bibl. Com. Archiginnasio, Bologna; Bibl. storia dell’arte Luigi Poletti, Modena (esemplare mutilo del ritratto); Bibl. Attilio Hortis, Trieste; Bibl. Guido Horn d'Arturo del Dipartimento di astronomia dell'Università di Bologna e dell'Osservatorio Astronomico, Bologna; Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma (2 esemplari mutili); Bibl. Naz. Sagarriga Visconti-Volpi, Bari; Bibl. Naz. Centr., Firenze; Bibl. Com. Palazzo Sormani, Milano; Osservatorio Astronomico Di Roma; Bibl. Com., Caprarola; Bibl. Naz. Universitaria di Torino; Bibl. Fondaz. Luigi Firpo, Torino; Bibl. Facoltà di Medicina Univ. Firenze; Bibl. Com. Augusta, Perugia; Bibl. Naz. Marciana, Venezia (esemplare mutilo); Bibl. Querini Stampalia, Venezia; Bibl. Centrale Regione siciliana, Palermo; Bibl. Naz. Vittorio Emanuele III, Napoli; IDS Zürich Zentralbibliothek; Wellcome Library; British Library; Bodleian Library, Oxford; University of London; University College London; Glasgow University; Universitätsbibliothek Leipzig; Universitäts und Landesbibliothek Münster; Österreichische Nationalbibliothek Wien; Bibl. Carré d’art, Nìmes; Mortom Arboretum, Illinois; Adler Planetarium, Chicago; Newberry Library, Chicago; University of Chicago; New York Public Library Research; Cornell University, New York; Princeton University; University of Oklahoma; University of Wisconsin, Madison; University of Arizona; University of Michigan; Brown University, Providence, Rhode Island; University of Pennsylvania; College of Phisycians of Philadelphia; Library of Congress; Linda Hall Library, Kansas City; San Diego State University; Burndy Library, San Marino, California.
Bibliografia: Gardner 813; Gamba 2019; Kenney 123; Piantanida 1593; Riccardi I 2 175; Thorndike VIII p. 342; L’astrologia 176; Houzeau-Lancaster 5325; Faggin p. 42; Parenti, Prime Edizioni, p. 350; Grassi p. 470.