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★ Negri, Giovanni Antonio (de) [XVII secolo]. Discorso contro gli Astrologi, et Indovini. Nel quale con dotte ragioni si mostra, come non ponno con verità predire le cose future, ne affermare di sapere le cose venture. Data in luce per me Giouan’Antonio de Negri Genouese detto il Greco. In Venetia, & in Pistoia. M.DC.XXXXIV (1634). Per Pier Antonio Fortunati. Con licenza de’ Superiori.

In 12° (14.5 cm), A-B8, cc. [1], pp. 30. Incisione al frontespizio di un oroscopo incompleto del 12 luglio 1575. Capilettera xilografici.

Ho potuto vedere quest’opera, assente da tutte le bibliografie consultate e apparentemente anche dalle biblioteche pubbliche sul web, grazie all’antiquario modenese Antonio Zanfrognini, che ne tratta in questi termini: “Il volume riprende il testo del Discorso contro gli Astrologi di Alessio Porri nel 1597 [oggetto della scheda n. 6274]. Il discorso segue per filo e per segno il [recte: riproduce pari pari il titolo e l’indice del] testo di Porri: Chi fu inventore dell'Astrologia; Quanto sia vana l'Astrologia; Che gli Astrologi non ponno predire le cose future; Come dalle Scritture Sacre, & leggi civili siano refutati gli Astrologi; Che i Demonij non ponno sapere le cose venture; Quanto pechino quelli, che à gli Astrologi, & ai Demonij credono. Per l'autore del testo l'inventore dell'astrologia è il demonio ed i demoni sono coloro che suggeriscono le divinazioni.” In realtà, si tratta di un plagio clamoroso (totale, con la sola eccezione della dedica, presente invece nell’opera originale), di cui difficilmente qualcuno si accorse, essendo distante nel tempo di ben 37 anni e trattandosi, quanto a entrambe le opere, di plaquettes, e dunque di volumetti destinati a esser buttati nella spazzatura una volta letti. E’ peraltro rilievo che non ne riduce l’interesse antiquario e collezionistico.