Ricci[o], Panfilo (o Pandolfo) [XVI secolo]. Il Vero Givdicio per// anni vinti comminciando// l'anno 1564. continvando di// anno in anno per sino// a l'anno 1583.// Il qval narra cose maravi//gliose, e degne di gran consideratione. Estratto fidel//mente da molte profetie per M. Panfilo Ricco// Lissandrino Cauallier dell'ordine di S.// Stefano, & con somma diligen//tia reuisto & posto in// luce. Ristampato in Genoa per Antonio Belone// Con licentia de Superiori. P.M.F. [In fine: Stampato in Roma per Antonio Blado con licenza de gli Superiori. 1564].
In 4°, A4, cc. [4]. Incisione al frontespizio (un astrologo al tavolo di lavoro).
Seconda (?) edizione.
Non ho visto questo pronostico relativo addirittura a un ventennio, ma mi incuriosisce il fatto che Panfilo Ricci qui si definisca “alessandrino”, mentre nelle altre sue opere figura come “fiorentino”.
Esemplari: Bibl. Naz. Marciana, Venezia; BNF.
Un’edizione precedente, con la stessa paginazione ma in folio, era stata stampata “In Roma, ad instantia de Paris Mantoano detto il Fortunato”. Ne posseggono esemplari: Bibl. Mun. Antonio Panizzi, Reggio Emilia; Bibl. Accademia dei Lincei e Corsiniana, Roma. La BNF indica Padova quale luogo di stampa. Bibliografia relativa: Riccardi II V 140 (de relato, “rarissimo”).
Dal Discorso sopra lo pronostico dell’anno 1560, fatto per Pandolfo Ricci di Annibale Raimondo (vedi la scheda n. 6507) deduco l’esistenza di un discorso astrologico di Panfilo Ricci, scritto per quell’anno: di esso non ho tuttavia trovato traccia. Noto peraltro che Raimondo qualifica Ricci “lucchese”: non dunque “alessandrino” né “fiorentino”.