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★ Ripa, Cesare [1560-1622]. Iconologia// overo// descrittione// dell’imagini vniversali// cavate dall’antichita// et da altri lvoghi/ Da Cesare Ripa Perugino.// Opera non meno vtile,// che necessaria à Poeti, Pittori, & Scultori, per// rappresentare le uirtù, uitij, affetti,// & passioni humane. In Roma.// Per gli Heredi di Gio. Gigliotti.// M.D.XCIII. (1593).// Con Priuilegio. Et con Licenza de’ Superiori. [In Pp3 verso, dopo il Registro e sopra gli errata: In Roma.// Per gli Heredi di Gio. Gigliotti.// M.D.XCIII. (1593).// Con Priuilegio. Et con Licenza de’ Superiori].

In 4° (20.7 cm), ✳4 ✳ ✳4 ✳ ✳ ✳4 A-Z4 Aa-Pp4, cc. [12], pp. 301 [1], cc. [1 bianca]. Stemma del dedicatario inciso in rame al frontespizio. Capilettera e fregi xilografici. Il verso del titolo è bianco. ✳✳3 verso è bianca. ✳ ✳ ✳2 verso è bianca. Dedica al Cardinale Anton Maria Salviati datata in ✳2 verso In Roma. Il di primo di Gennaio M.D.XCIII. La dedica è seguita dal Proemio ai lettori, da sonetti all’Autore di Cristoforo Lauro, Diomede Borghesi, Fulvio Mariottelli, Gio. Buondelmonti, Marc’Antonio Baldi, Scipione Bargagli, Accademico Intronato, Pierre Maillard, da anagramma di Taddeo Donnola e dalla Tavola de’ Capi.

Prima edizione.

Prima edizione di un’opera di taglio enciclopedico tutt’altro che rara (le copie nelle biblioteche sul web sono molte di più di quelle infra scritte), ma sorprendentemente ignorata dalle bibliografie generaliste per eccellenza di Brunet e Graesse, che citano soltanto edizioni successive e varie traduzioni.

Scrive, riguardo a quest’opera, Sonia Maffei in La politica di Proteo: trasformazioni e peripezie dell’Iconologia di Cesare Ripa, in Officine del Nuovo, Sodalizi tra letterati artisti ed editori nella cultura italiana tra riforma e controriforma, atti del convegno di Utrecht, 8-10 novembre 2007, a cura di H. Hendrix e P. Procaccioli, Manziana, 2008, 479-495: “[…] Il testo dell’Iconologia può essere definito un testo in divenire: fin dalla sua prima edizione uscita a Roma nel 1593 il testo subisce profonde trasformazioni che ne ampliano e ne modificano continuamente l’assetto, dall’edizione del 1603 il testo diventa illustrato e le illustrazioni progressivamente aumentano anche nelle 5 edizioni curate da Ripa, che morì il 22 gennaio 1622, l’ultima delle quali è quella edita da Pietro Paolo Tozzi nel 1625. Il progressivo trionfo della parte illustrativa sul testo emerge con grande rilievo soprattutto nelle traduzioni che in tutte le lingue europee vengono approntate a partire dalla prima metà del Seicento, e che si trasformano talvolta in veri e propri repertori figurati. Un esempio significativo è rappresentato dall’edizione francese di Jean Baudoin, che presenta solo allegorie illustrate: nella prima edizione, edita a Parigi nel 1636, le voci sono 174 (fig. 4), mentre nella seconda edizione le incisioni aumentano in modo considerevole fino a costituire un corpus di 447 allegorie. […] E se da un lato il successo dell’Iconologia si lega alle esigenze sistematiche del Cinquecento a quella tendenza alla canonizzazione che aveva portato nella metà del secolo al successo degli Hieroglyphica di Pierio Valeriano e porterà poi della nascita del vocabolario della Crusca nel 1612, dall’altro possiamo dire che l’opera deve la sua fortuna anche alla sua formula elementare, alla sua semplice e ripetitiva struttura, che si lega alla scelta dell’ordinamento alfabetico. […] L’Iconologia nasce dunque all’interno di quella eruditissima commenticia, finzione di erudizione, che aveva prodotto durante il Cinquecento una cultura della citazione erudita. La novità è che Ripa apre la compilazione al terreno inesplorato delle immagini allegoriche, ponendo in termini di estrema chiarezza la tendenza cinquecentesca a considerare l’immagine un linguaggio a tutti gli effetti. La moderna inclinazione ad eliminare le parti erudite colpisce dunque al cuore l’intima essenza dell’opera nel suo progetto originario, ma dà anche espressione alla radicale e continua trasformazione di un testo che ha saputo per secoli rispondere alle esigenze sempre nuove dei suoi diversi lettori”.

Ho ritenuto di riprodurre ampie parti dello scritto di Sonia Melzi per sottolineare l’importanza di quest’opera, qui descritta nella sola sua edizione non iconografica e nella quale dunque il pensiero di Ripa è espresso senza il supporto, artistico ed esplicativo, delle immagini, caratterizzanti le numerosissime edizioni successive, di seguito non esaustivamente indicate.

La ragione per cui quest’opera è qui, in questa bibliografia, è data dalla voce a pagina 21 (“Astrologia”), nell’ambito della quale Ripa riconosce che le stelle hanno in un certo modo specie di dominio sopra i corpi sublunari (pagina 21). Concetto non dissimile si legge nel Proemio, considerato il primo trattato di iconologia, nel quale Ripa ribadisce (recte: anticipa) il potere delle stelle; ancora, sub Fortuna, voce in cui l’Autore esprime di passata lo stesso pensiero; di nuovo alla voce Libidine, quando Marte è associato al Segno dello Scorpione. E’ davvero il minimo per giustificare la presenza qui di questo testo: ho deciso però di trattarne perché l’opera è importante, come rivela quello che, con le parole d’altri, credo d’aver dimostrato.

Esemplari (non esaustivamente): Bibl. Seminario Vescovile Asti; Bibl. Naz. Sagarriga Visconti-Volpi Bari; Bibl. Metropolitana De Gemmis Bari; Bibl. Dip. Filologia Classica Univ. Bologna; Bibl. Universitaria Cagliari; Bibl. Com. Aurelio Saffi e Fondo Piancastelli Forlì; Bibl. Univ. Cattolica Milano; Bibl. Univ, Bicocca Milano; Bibl. statale Monumento Nazionale Trisulti, Collepardo, Parma; Bibl. Univ. Genova; Bibl. Pubblica Com. Borgo Chiese; Bibl. Fratelli Pellegrini Borgo a Mozzano; Bibl. intercomunale Ponte Arche; Bibl. Com. Augusta Perugia; Bibl. Com. Sarnano; Bibl. Com. Federiciana Fano; Accademia Raffaello Urbino; Bibl. Civica Riva del Garda; Bibl. Civica Arco; Bibl. Civica Pinzolo; Bibl. Com. Borgo Valsugana; Bibl. Pubblica Com. Strigno; Bibl. Univ. Genova, Polo di Imperia; Bibl. Com. Dro; Bibl. Com. Intronati Siena; Bibl. Civica Gambalunga Rimini; Bibl. Provincia Romana Frati della Mercede Roma; Bibl. Angelica Roma; Bibl. Naz. Vittorio Emanuele II Roma (2); Bibl. Universitaria Pavia; Bibl. Com. Mori; Bibl. Intercomunale Civezzano; Bibl. Civica Rovereto; Bibl. Com. Trento; Bibl. Vigilianum Trento; Bibl. Castello del Buonconsiglio; ; Bibl. Bibl. Bibl. Studi Umanistici Univ. Pavia; Bibl. Labronica Francesco Domenico Guerrazzi Livorno (segnatura e paginazione diverse); Universitätsbibliothek Würzburg; Staatsbibliothek Passau; Bayerische Staatsbibliothek München; Bibliothek des Zentralinstituts für Kunstgeschichte München; Bibliotheca Hertziana, Max-Planck-Institut; Universitätsbibliothek Frankfurt; Württnbergische Bibliothek Stuttgart; Sistema Bibliotecario Ticinese Lugano; KU Leuven; Université Libre Bruxelles; Warburg Institute London; University of East Anglia; Leeds University; Cambridge University; Strasbourg Arts; Centre des Etudes Superieures Renaissance, Tours; BNF; Bibl. Nacional Madrid; Universidad Complutense Madrid; IE University Madrid; Universiteit van Amsterdam; Utrecht Universiteit; Harvard University, Harvard Library; Jhonson & Wales University Providence; Patrick Henry College; University of Maryland; Virginia Tech; Anderson University; St Mary of the Woods College; Concordia College; Salem Library; University of Manitoba; Los Angeles County Museum of Art; UC Hastings College San Francisco; San Francisco Museum of Modern Art; Dallas Theological Seminary; Redemeer University; McGill University Montreal; Université du Québec; De La Salle College Manila; Dalat University; Victoria University Wellington; University of Canterbury New Zealand.

Bibliografia: Piantanida 274.

Altre edizioni (non esaustivamente e limitatamente alle più antiche e in italiano):

- 1601/2, Milano, appresso Gierolamo Bordone, & Pietro Martire Locarni compagni, 1602 (In Milano, appresso Gierolamo Bordone, & Pietro Martire Locarni compagni, 1601), in 8°, ✝12 A-T8, cc. [12], pp. 301 [1], cc. [1]. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Com. Manfrediana Faenza. Bibliografia relativa: Graesse VI 1 129;

- 1603, prima edizione illustrata, In Roma, appresso Lepido Facij, in 8°, ✝4 ✝✝8 A-Z8 Aa-Ll8 Kk8, cc. [12], pp. 523 (i.e. 519 perché sono saltate le pagine 113-117) [1], cc. [2]. Ritratto dell’Autore al frontespizio e il suo stemma al verso. Esemplare, fra i numerosi altri, della Bibl. Naz. Centrale Vittorio Emanuele II Roma. Bibliografia relativa: Graesse VI 1 129;

- 1610/1611, In Padoua, per Pietro Paolo Tozzi, nella stamparia del Pasquati, 1611 (Al colophon: In Padoua, per Pietro Paolo Tozzi nella stamparia del Pasquati, 1610), in 4°, a-d4 A-3Z4, cc. [16], pp. 552. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Statale Cremona. Bibliografia relativa: Piantanida 275;

- 1613, In Siena, appresso gli heredi di Matteo Florimi ad instanza di Bartolomeo Ruoti libraio in Fiorenza, in 4°, †⁶ A-F⁴ G-2E⁸, ²A-Z⁸ 2A⁶ χA⁶ 2B-2C⁸, cc. [6], pp. 436 [i.e. 400], pp. 378, cc. [1], pp. 11, [1], pp. 379-409, [1]. Esemplare, tra i numerosi altri, della Bibl. Statale Cremona. Bibliografia relativa: Brunet IV 1313; Graesse VI 1 129;

- 1618, in Padoua, per Pietro Paolo Tozzi, nella stampa del Pasquati, in 4°, a-f4 A-4M4, cc. [24], pp. 648. Ritratto dell’Autore in a4 verso. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Istituto Campana Osimo;

- 1625, In Padoua, per Pietro Paolo Tozzi, in 4°, in 3 parti, [a]⁴ b-g⁴ h² A-Q⁸ R⁶ S-Z⁸ 2A-2L⁸ 2M⁴ 2N-2Z⁸ AAA8, cc. [30], pp. 266, cc. [2]; pp. 267-542, cc. [2]; pp. 545-734. Ritratto di Ripa in [a]4 recto. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Statale Cremona. Bibliografia relativa: Piantanida 276;

- 1630, In Padoua, per Donato Pasquardi, con l’ampliamento di Gio. Zaratino Castellini, in 3 parti, in 4°. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Com. Luciano Benincasa Ancona. Bibliografia relativa: Graesse VI 1 129;

- 1645, In Venetia, presso Cristoforo Tomasini, in 8°, a-c⁸ d¹⁰ A-2V⁸, cc. [34], pp. 685 (i.e. 687) [1]. Esemplare, tra gli altri, della Bibl. Naz. Centrale Vittorio Emanuele II Roma.

Quanto alle numerosissime altre edizioni e traduzioni rinvio al già citato Graesse. Quest’ultimo, Brunet e Piantanida 278 (che la qualifica come decima, ma non è così) citano come la migliore e la più completa l’edizione in 5 volumi di Perugia, 1764-1767, “accresciuta d’immagini e di annotazioni da Cesare Orlandi”.