Dupuis, Charles-François [1742-1809]. Dissertation sur le Zodiaque de Dendra. Précédée d’un Description du Zodiaque circulaire maintenant à Paris. Paris, Chasseriau, 1822.
In 12°, pp. iv 47 [1] e 2 planches fuori testo.
Richiamo la nota della scheda n. 2276.
Prima edizione separata.
Esemplari (non esaustivamente): Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; BNF (3); UBO. Fakultetsbiblioteket Mat-Nat Blindern; British Library; Bibl. Mun. Chalons-en-Champagne; Universitätsbibliothek Basel; Rmo Rijksmuseum Van Oudheden, Leiden; University of California, Berkeley; New York Public Library Research; University of Kansas; Princeton University; The Brooklyn Museum.
Bibliografia: Caillet II 3422; Dorbon 5723.
L’opera era stata pubblicata in 2 successive edizioni l’anno prima (Paris, Chasseriau), quale parte de l’Abrégé de l'origine de tous les cultes dello stesso Autore.
★ L’opera più importante di Dupuis fu però L’origine de tous les cultes, edita la prima volta a Parigi [A Paris, Chez H. Agasse, rue de Poitevins, N°. 18. An III de la République], nel 1795. Ho visto quest’opera, davvero interessante per chi sia appassionato di mitologia e soprattutto di religione (recte: di causa delle religioni, perché Dupuis afferma che le religioni rivelate derivano dall'unica matrice del culto della natura - l'Universo-Dio - e dei grandi fenomeni astronomici, e non a caso una parte dell'opera ha quale oggetto la storia dell'astronomia e lo studio delle costellazioni): sono materie, l’astronomia e in particolare la mitologia, non distanti dall’astrologia, con cui condividono l’origine. Torno, detto questo, all’edizione in 4° (27 cm) del 1795, il cui quarto volume è costituito da 22 bellissime planches di contenuto anche astrologico: la n. 3 e la n. 5 contengono infatti non solo la raffigurazione dei Segni dello Zodiaco, ma anche l’indicazione del domicilio dei Pianeti. L’opera, come detto, si compone di 4 volumi, la cui paginazione è la seguente: pp. xvi, cc. [2], pp. 556; cc. [4], pp. 302 304; pp. i-iv 367 357 104, con 3 tabelle ripiegate fuori testo. Quanto all’atlas, il quarto volume, fornisco una descrizione più dettagliata, perché la sua bellezza lo merita: [A]-B4, pp. [1-7] 8-16 e 22 carte ripiegate incise in rame e numerate. In [A]2 verso si trova l’antiporta, denominata Frontespice, incisa in rame a piena pagina (disegno di Ducoudray; incisione di Pauquet, finita a bulino da Trière). Occhietto in [A]1 recto. Sono bianchi i verso di [A]1 e [A]2. Numerosi esemplari sono presenti nelle biblioteche pubbliche sul web (oltre 200 su Worldcatalogue) e l’opera è citata da Graesse II 449; Brunet II 901; Caillet I 3420; Dorbon 1404-5. Aggiungo che nello stesso 1795 fu pubblicata anche un’edizione in 12°, più modesta della prima.
★ Ho esaminato anche l’edizione dell’Abrégé del 1836, che contiene la descrizione dello Zodiaco di Dendera (Abrégé de l'origine de tous les cultes, Par Dupuis. Nouvelle edition, ornee du portrait de l'auteur, Augmentée d'une notice sur la vie et les ouvrages de Depuis. D’une description du Planisphère circulaire du zodiaque de Dendra, et de la gravure de ce monument, Paris, Lebigre Frères, Libraires, Rue de la Harpe, 26, in 4°, 20.5 cm, cc. [3], pp. 520), probabilmente la quattordicesima (in meno di 40 anni!) e non certo l’ultima. Ritratto dell’Autore al verso della carta 2 e 3 carte ripiegate fuori testo, in fine (Planisphère ou Zodiaque de Dendera; Planisphère Égypten; Planisphère Égypten).