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★ Finella, Filippo [circa 1584-?]. Philippi Phinellae De methoposcopia astronomica. De Duodecim Signis Coelestibus in 360 gradibus divisis cum eorum inclinationibus, & naturis. Antuerpia, Officina Plantiuiana [sic], apud Baldassarem Morenum [i.e. Napoli, Giacomo Gaffari], 1650.

In 8° (15.1 cm), in 2 parti, §4 A-N8 O4; §4 A-P8 Q4, cc. [4], pp. 216; cc. [8], pp. 248. Stemma xilografico del dedicatario della prima parte, Joannettino Doria, al frontespizio. Dedicatario della seconda parte è Carlo De Oria Caretti. La prima dedica è datata in §4 recto Datum Neapoli die 1. Maij 1650. La seconda dedica non ha data né luogo. §1 verso della prima parte e §4 verso della seconda parte sono bianchi. 776 incisioni in legno: 419 nella prima parte e 357 nella seconda (volti umani). La stampa è stata peraltro probabilmente eseguita a Napoli da Giacomo Gaffaro. Nonostante numerose biblioteche posseggano la sola prima parte (e alcune la sola seconda parte), il libro può considerarsi completo solo se vi sono entrambe le parti: in effetti, nel frontespizio della prima parte è evocato (De Duodecim Signis Coelestibus) il titolo della seconda.

E’ un testo molto documentato di metoposcopia, disciplina affine all’astrologia, che, nel caso dell’opera di Finella, è strettamente intrecciata con la prima. In effetti, nella seconda parte (De Duodecim Signis Coelestibus in 360 gradibus divisis cum eorum inclinationibus, & naturis), alle valutazioni conseguenti la presenza di certe linee (o altri segni) sulle fronti umane, sono collegati i gradi in cui si trovano l’Ascendente o i Pianeti: in altri termini, la metoposcopia è utilizzata da Finella in combinazione stretta con l’astrologia, tanto da legittimare l’opinione che egli abbia tentato una strada nuova per la divinazione, a differenza di quanto può invece dirsi delle analoghe opere di Gerolamo Cardano e Ciro Spontone (vedi rispettivamente le schede nn. 1424 e 7632), che trattarono metoposcopia e astrologia come discipline parallele, ma senza la stretta intersecazione che figura qui. Appartiene esclusivamente alla disciplina astrologica, invece, l’ultima parte della seconda parte (da p. 234 in fine: Adnotatio circa stellas fixas e Prognostica circa reuolutiones annales). Quest’opera non deve essere confusa con il Philippi Phinellae De Metroposcopia, seù Methoscopia naturali. Liber primus [-tertius] sopra descritta nella scheda n. 2614 e pubblicata nel 1648: lo preciso perché quest’ultima è spesso erroneamente indicata quale prima edizione di quella, simile nel solo titolo, descritta in questa scheda.

Esemplari completi di entrambe le parti: Bibl. Naz. Braidense, Milano; Bibl. Trivulziana, Archivio storico, Milano; Bibl. Apice, Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale, Univ. degli studi, Milano; Centr. Vittorio Emanuele II, Roma; Bibl. com. Carlo Negroni, Novara; Bibl. Nacional Madrid; BNF (2); British Library; University of London, Warburg Institute; Wellcome Library; National Library of Scotland; Niedersächsische Staats und Universitätsbibliothek, Göttingen; Badische Landesbibliothek Karlsruhe; Bibliotheek Universiteit van Amsterdam; University of Illinois; New York State Library.

Bibliografia: Riccardi I 1 459; Rosenthal 951; Graesse II 581; Thorndike VIII p. 459; Piantanida 2182; Caillet II 8632; CATAF.