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Fioreti,// della nobilis//sima scientia d'a//strologia, raccolti da diuersi avtori,// Antichi, e moderni: doue si dichia//ra cõ breuità la dispositione// & grandezza de gli// elemêti de' Cieli// & stelle.// Et poi si tratta del//la natvra et inflvssi// de i dodeci Segni Celesti, et de i pianeti doue cias//cuno sapendo il giorno della natiuità, po//tra saper l'inclination sua, vi si cõ//tengono ancora i têpi che si// hanno da osseruar a far// qualunche operatio//ne secondo il// corso della Luna,// con altri bei// secreti astro//logici. In Genova// Con Licentia De i Superiori [1566?].

In 4°, cc. [8].

Opere che hanno utilizzato l’espressione Fioretti d’astrologia sono state scritte da altri autori, quali Fedele Honofrio, “Citaredo Urbinate” Guillaume Saint Germier (scheda n. 7048) e Antonio Guidi. Tuttavia, quella qui descritta sembra a me opera di Vincentio Lauro, anche se egli non figura quale autore e non gli è in genere attribuita: l’epoca coincide e soprattutto coincide il genere d’opera (vedi sub Lauro, schede nn. 4319-4320).

Esemplari: Bibl. Arcivescovile di Udine.