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★ Giuntini, Francesco [1523-1590]. Specvlvm// Astrologiae,// Qvod attinet Ad Ivdi//ciariam Rationem Nativitatvm// atque annuarum reuolutionum: cum// nonnullis approbatis Astrolo//gorum sententiis.// Auctore Francisco Iunctino Florentino, sacrae Theologia// Doctore, ad publicam utilitatem studio//sorum omnium aeditum.// Rerum catalogum sequens pagina indicabit. Lvgdvni [Lyon],// Philippi Tinghi Florentini. M.D.LXXIII (1573).// Cvm privilegio regio. [In FFF3 verso: Lvgdvni,//excudebat Petrus Roussin.// M.D.LXXIII].

In 4° (22.8 cm), ✳6 a-z4 A-Z4 aa-zz4 Aa-Ll4 AA-ZZ4 AAA-FFF4, cc. [6] 320 103 [13]. Testo su due colonne. Note a stampa al margine. Marca, il giglio, al frontespizio. Ritratto di Giuntini alla carta [6] verso, Suae aetatis An. LI. Capilettera incisi. Diagrammi astrologici nel testo alle carte 117, 119, 185, 215 (2), 232 verso, 313. Tavole astrologico-astronomiche alle carte 131-144; 185-186; 188-190; 223-224; 227-230 e Tabulae Resolutae (ultime 103 carte numerate). Tra CCC3 recto e CCC4 verso Peroratio di Francesco Giuntini a Michele Antonio Salutti. Errata in FFF4 recto. FFF4 verso è bianca. Dedica a Caterina De’ Medici senza data né luogo.

Prima edizione.

Francesco Giuntini nacque a Firenze, ma trascorse la maggior parte della sua vita a Lione, dove venne in effetti pubblicata l’opera in commento. Fu cappellano presso Francesco di Valois, fratello di Enrico III, Re di Francia. Tradusse il Tetrabiblos di Ptolemaeus, scrisse commenti alla Sphaera di Sacrobosco (vedi le schede 7025, 7026, 7030, 7032, 7035 e 7038) ed ebbe grande fama di studioso di astrologia.

L’opera in commento è considerata da Caillet (infra) “un de plus célèbres et le principal monument de l’Astrologie ancienne” e così effettivamente stanno le cose. Alla carta 5 Giuntini ha indicato tutti gli autori (complessivamente 76), ai quali si è ispirato, e che ha letto e studiato, per comporre il suo monumentale lavoro. Le carte da 1 a 10 (Defensio bonorum astrologorum de astrologia judiciaria, già pubblicata in italiano nel 1571: vedi la scheda precedente) sono dirette a difendere l’astrologia dai suoi detrattori e a distinguerla dalle attività di divinazione che devono essere considerate illecite. Peraltro, in tale difesa della sua scienza, Giuntini rivela da un lato la sua qualità di teologo e, dall’altro, un’opportuna prudenza, quando, per esempio, afferma che gli astrologi possono sì prevedere, ma non ciò che costituisce opera “quae Deus per se ipsum facit” (carta [8] verso). Riferisce, a sostegno dell’astrologia, una serie di antiche e corrette predizioni dirette agli Imperatori Romani (Augusto, Caligola, Vespasiano, Adriano).

I temi trattati nell’opera sono divisi nelle seguenti sezioni, oltre agli indici e alla Tavola degli errata (quest’ultima all’ultima carta):

Defensio bonorum astrologorum de astrologia judiciaria, adversus calumniatores: di essa già ho fatto cenno sopra. Vedi inoltre la scheda n. 3114 della sua edizione in italiano del 1571 (Discorso indiffesa de buoni astrologi);

Tractatus judicandi hominum nativitates: si tratta di una sezione di assoluta completezza in relazione alle nozioni astrologiche dell’epoca. Vengono in effetti trattati tutti i temi, con cura dei risvolti pratici. Prima in linea generale, poi, via via, in particolare. Per esempio, il tema della morte è preceduto dalle osservazioni sulla questione da parte di altri astrologi e da 10 sottocasi, tra cui la morte ex ferro, a causa del fuoco, a causa del veleno, a causa dell’acqua, a causa di animali, a causa di amputazioni, a causa del carcere e per causa repentina. Sono apprezzabili la trattazione della teoria dei cosiddetti Dispositori e, certamente di grande utilità per chi doveva imparare l’astrologia, il sistema delle Annotationes Universales (cioè degli effetti, sul piano dell’interpretazione, della posizione dei Pianeti nelle Case), che Giuntini colloca a conclusione schematica di tutti i temi specifici che egli affronta: le ricchezze e le relative età in cui esse siano, o meno, acquisibili, la fortuna, l’approccio verso i temi spirituali, il matrimonio, i figli, il loro numero e le loro caratteristiche, le amicizie, le inimicizie, le loro cause e la potenza di amici e nemici e chi la spunta, e così via. Seguono poi l’indicazione delle compatibilità tra le persone e le regioni in cui sarebbe meglio nascere, le caratteristiche generali dei Segni e le cosiddette Direzioni (cioè le proiezioni degli eventi verso il futuro: cosiddetta astrologia progressiva);

Tractatus judicandi revolutiones nativitatum: di quest’opera ho già detto nella relativa scheda n. 3113 della prima edizione del 1570. Aggiungo che nella trattazione prevale il taglio eminentemente pratico;

Brevis, ac perutilis introductio in judicia astrorum: si tratta di una sorta di raccolta di aforismi, corredati da Tavole di significativa chiarezza, ben stampate;

Compendium de stellarum fixarum observationibus: qui Giuntini tratta delle Stelle Fisse, della loro natura (meglio: della loro “somiglianza” con i Pianeti), a seconda di come siano sistemate nei Segni e soprattutto nelle Case. Sono altresì trattate le Direzioni delle Stelle Fisse e i loro rapporti angolari con i Pianeti. Buona parte di questa sezione è occupata da Tavole;

Calendarium Astrologicum & poeticum: è un calendario di nascite di persone famose e meno famose, nonché di eventi significativi, verosimilmente per consentire, almeno quanto alle nascite, la redazione dei relativi oroscopi;

Paraphrases, et annotationes in Claudii Ptolomaei: si tratta di un commento al Tetrabiblos di Ptolemaeus, in relazione, in particolare, agli effetti delle eclissi;

Annotationes in cometis: brevi note degli antichi astrologi sugli effetti delle comete e dei loro rapporti con gli oroscopi individuali;

Tabulae resolutae astronomicae […] secundum observationes Nicolai Copernici: sono tavole redatte secondo le indicazioni matematiche di Copernico;

Ad Michaelem Antonium Saluttium Mantuae dominum: è una lettera diretta da Giuntini a Michele Salutti, per perorare la propria opera.

Poiché lo Speculum può essere paragonato soltanto, se non altro per dimensioni, all’Astrologia Gallica di Morin (vedi la scheda n. 5371), è legittimo rilevare che la differenza tra le due opere è data dal fatto che da una parte Morin ha inteso scrivere un trattato che, attraverso nozioni teologico-filosofico-cosmografiche portava alla fine all’astrologia, senza preoccuparsi troppo di fornire dati di agevole consultazione, mentre dall’altra parte Giuntini ha inteso scrivere, e in effetti ha scritto, un trattato di astrologia pura, che, pur non ignorando i lineamenti base e quelli di carattere matematico-astronomico, ha un contenuto squisitamente pratico, senza digressioni che ne appesantiscono la consultazione.

Lo Speculum, comunque, deve a mio avviso considerarsi l’opera di astrologia pura più importante del XVI Secolo.

Esemplari: British Library; Bodleian Library, Oxford; Chetam’s Library; Birmingham University; Cambridge University; National Library of Scotland; Wellcome Library; Kungl. Biblioteket Stockholm; Österreichischen Landesbibliotheken; Rijksuniversiteit Gröningen; Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris (2); Bibl. Interuniversitaire de La Sorbonne, Paris; Staatsbibliothek Berlin; Bayerische Staatsbibliothek München; Landesbibliothekszentrum Rheinland-Pfalz, Pfälzische Landesbibliothek, Speyer; Stadtbibliothek Trier; Stadtarchiv und wissenschaftliche Stadtbibliothek, Soest; Staatsbibliothek Bamberg; Staats und Stadtbibliothek Augsburg; Niedersächsische Staats und Universitätsbibliothek, Göttingen; Universitätsbibliothek Kiel; BNF; Médiathèque de l’agglomération Troyenne, Troyes; Bibl. Civica Bertoliana, Vicenza; Bibl. Apice, Archivi della parola, dell'immagine e della comunicazione editoriale, Univ. degli studi, Milano; Bibl. Accademia delle scienze, Torino; Bibl. Com. Manfrediana, Faenza; Bibl. Vallicelliana, Roma; Bibl. Naz. Universitaria Torino; Bibl. Com. Archiginnasio, Bologna; Bibl. Facoltà Lettere e Giurisprudenza, Univ. Studi di Milano (esemplare incompleto); Bibl. Com. Terni; Bibl. Com. Classense Ravenna; Bibl. Universitaria Pisa (esemplare incompleto); Bibl. Museo Galileo Firenze; Bibl. Publica del Estado, Càdiz; Bibl. Publica del Estado, Huesca; Bibl. Publica del Estado, Palma de Mallorca; Bibl. Publica del Estado Fermin Caballero, Cuenca; Bibl. Publica del Estado Castilla-La Mancha, Toledo (2); Bibl. General Universidad de Barcelona (2); Bibl. Nacional Madrid; Bibl. Nacional de Portugal; Russian State Library; Newberry Library, Chicago; Brown University, Providence, Rhode Island.

Bibliografia: Caillet II 5692 (“un des plus célèbres et le principal monument de l’Astrologie ancienne”); Bibl. Magica 541; Houzeau-Lancaster 4917 e 4983; Adams J 434; Riccardi I 1 609; Thorndike V p. 199 e VI pp. 129-131; Faggin p. 27; Brunet III 600; Grassi p. 298; CATAF; Govi 120.

Altre edizioni:

1575, Lugduni, sumptibus Philippi Tinghi, excudebat Petrus Roussin, in 4°, ✳6 a-z⁴ A-Z⁴ aa-zz⁴ AA-LL⁴ 3A-3F⁴, cc. [6], pp. 320 103 [13]. Esemplare dell’Observatoire de Paris. Bibliografia relativa: Grassi p. 299; CATAF;

1581, Lvgdvni,// in Officina Q. Phil[ippi] Tinghi, Florentini: Apud Simphorianum Beraud.// M.D.LXXXI.// Cvm Privileg. Caes. Maiest. Et Reg. Christian [Al colophon del Tomus Prior: Lione, excudebat Ioannes Quadratus, 1581 4 idus aprilis (10 aprile 1581)], 2 tomi in folio (34 cm), ✝10 a-z6 A-Z6 Aa-Zz6 Aaa-Zzz6 AAa-RRr6 SSs4; a-z6 AA-ZZ6 AAA-ZZZ6 AAAA-YYYY6 ZZZZ8 AAAAA-CCCCC6 DDDDD8 EEEEE-IIIII6, cc. [10], pp. 1313 [1], cc. [1]; pp. 1170 [i.e. 1168], cc. [20] [1 di tavole]. Ritratto xilografico di Giuntini al frontespizio all’età di 60 anni; frontespizio stampato in rosso e nero. Sono ripetute nella numerazione le pp. 1093-1096 e 1141-1142. Brani in greco; testo prevalentemente su 2 colonne; capilettera e fregi; note a stampa al margine; numerosissimi oroscopi (circa 600) di forma quadrata incisi. Il titolo è il seguente: Specvlvm// Astrologiae,// Vniversam Mathe//maticam Scientiam, in//certas classes digestam,// complectens.// Avctore Francisco Ivntivo Florentino S.T.D.// Ac Eleemosynario [sic] ordinario Serenißimi Principis Francisci Valesii, Christianiß.// Francorum, ac Poloniae Regis fratris vnici Andegauensis Ducis, &c.// Accesserunt etiã Cõmentaria absolutissima in duos posteriores Qvadripartiti Ptolemaei// libros, innumeris obseuationibus referta, & certissimis aphorismis (quatenus ex siderum positione// liceat Christiano more aliquid coniicere) ex probatissimorũ Astrologorũ scriptis deprõptis insignita.// Quid in priori & posteriori Tomo contineatur, Elenchus post epistolam ad Lectorem subiunctus, indicabit.// Omnia sub censura sanctae Ecclesiae Catholicae Romanae. La dedica al Principe Marguardo Episcopo Spirensi è datata, in ✝2 recto del Tomus Prior, Lvgdvni Kal.// Februarij M.D.LXXXI (1 febbraio 1581). Esemplare della Bibl. Civica Cuneo. Bibliografia relativa: CATAF; Faggin p. 27; Caillet II 5691; Houzeau-Lancaster 4939; Grassi p. 299; :

1582, Lugduni, Q.P. Tinghius. Fonti relative: CATAF; Rosenthal 3432. Sempre che effettivamente esista (e ne dubito!), è probabile che questa “edizione” sia mera ristampa di quella del 1581 con la sola differenza della data di stampa;

1583, Lugduni, in officina Q. Phil. Tinghi Florentini, apud Simphorianum Beraud, in folio, ristampa dell’edizione del 1581. Esemplare della Bibl. Universitaria Alessandrina, Roma. Bibliografia relativa: CATAF; Adams J 436; Gardner 511; Caillet II 5692; Faggin p. 27; Brunet VI 535; Rosenthal 3432; Houzeau-Lancaster 4939;

1623, Lugduni. Fonte relativa: Rosenthal 3433.