★ Leopoldo D’Austria [1176-1230]. Compilatio Leupoldi ducatus// Austrie filii de Astrorum Scientia// Decem continens tractatus. [Al colophon, in o5 recto: Compilatio Leupoldi ducatus Au//strie filij de astrorumscie[n]tia: explicit// feliciter. Erhardi ratdolt Augusteñ.// viri solertis: eximia industria & mira// imprimendi arte: qua nup[er] Venecijs// nunc auguste vindelicorum excellit// nominatissimus. Quinto ydus Ja//nuarij M.cccc.lxxxix currente.// Laus deo] (9 gennaio 1489).
In 8° (20.3 cm), a-n8 o6 (ma d4 e non e4), cc. [109] [1 bianca]. 40 righe per pagina. Carattere gotico. Grande incisione in legno in a1 recto con la Sphaera Mundi, retta da una mano, colorata all’epoca in giallo, rosso e verde. Stemma miniato alla carta a3 recto, colorato in rosso, blu, giallo, nero. Incisioni colorate a mano all’epoca in a6 recto (simboli dei Segni Zodiacali), c3 recto e verso, d7 verso, d8 recto e verso (gli stessi, ripetuti), c6 recto (il Carro del Sole), c6 verso (la Luna), c7 recto (Saturno), c7 verso (Giove), c8 recto (Marte), c8 verso (Venere), d1 (Mercurio), f1 verso, f2 recto e verso, f3 recto e verso, f4 recto (i Segni Zodiacali già citati, ma riprodotti in maggiori dimensioni). Da g5 verso ad h2 recto, 12 incisioni che riproducono, quanto a Saturno, Giove, Marte, Venere e Mercurio, i rispettivi Domicilii e i simboli astrologici e, di nuovo, i simboli allegorici già descritti sopra; in h1 recto l’incisione di Venere è a piena pagina. Tali incisioni sono nuovamente riprodotte in i1 verso, i2 recto, i6 verso, i7 recto, i7 verso, i8 recto, i8 verso, k1 recto, k1 verso, k2 recto, k2 verso, k3 recto, k3 verso. 105 capilettera (su 107) istoriati e colorati all’epoca in giallo, verde, rosa e blu, il primo dei quali in a3 recto, di grandi dimensioni. 40 schemi astrologici di forma quadrata nel testo. 15 sfere nel testo, 8 delle quali (a4 recto, b2 recto, b3 verso, b4 recto, b5 recto, b6 recto, b7 verso e b8 verso) colorate a mano all’epoca. Alcune delle xilografie erano già state utilizzate in precedenza da Ratdolt per l’edizione del Poeticon Astronomicon del 1482 (vedi la scheda n. 3866) e successivamente per l’edizione del Flores Albumasaris del 1488 (vedi la scheda n. 142). I verso della prima e dell’ultima carta sono bianchi. Dedica di Erhard Ratdolt a Ulderico de Fronsberg in a1 verso.
Editio princeps.
L’Autore è forse identificabile con Leopoldo VI d’Austria, Duca d’Austria, studioso e patrocinatore delle scienze.
Imponente e importante trattato in 10 Libri. La prima parte dell’opera fornisce elementi di astronomia relativi alla Sfera: la Sfera è un corpo solido. Le sfere celesti sono 10: la prima è il Firmamento, seu circumferentia; la seconda è orbis signorum; la terza è quella delle Stelle; la quarta è quella di Saturno; la quinta è quella di Giove; la sesta è quella di Marte; la settima è quella del Sole; l’ottava è quella di Venere; la nona è quella di Mercurio; la decima è quella della Luna (a4, con relativa illustrazione). Seguono poi nozioni di geografia astronomica. Vengono descritte sinteticamente le Stelle che caratterizzano le Costellazioni, le caratteristiche dei climi delle varie parti del Globo e le caratteristiche generali delle eclissi. Il testo tratta poi dei Pianeti e fornisce alcuni dati sulle loro caratteristiche note a quell’epoca. Dalla carta 18 l’opera diventa astrologica: vengono descritti i Segni, le Case e i loro significati, che sono quelli della tradizione, salvo alcune differenze che scompariranno poi nel tempo. Così, alla Casa XII sono attribuiti gli animali, che saranno successivamente di competenza della Casa VI. Ancora, il carcere appartiene qui alla Casa IV, mentre più innanzi nel tempo spetterà alla Casa XII. La natura dei Pianeti è descritta dalla carta 21 e, qui, la divisione tra malefici e benefici (che si attenuerà del resto solo alla fine del XX Secolo), è come di consueto rigida. E’ accurata la descrizione del significato delle Case, dalla carta 28 alla carta 36, ciò che attribuisce all’opera caratteristiche di importanza e, considerata l’epoca, di originalità. Le Case sono divise in sottoparti, come era d’uso presso gli antichi astrologi. Dalla carta 37 l’Autore tratta delle Rivoluzioni, fino al termine della carta 39. Poi, le Comete, esaminate, quanto ai loro effetti, segno per segno: hanno pressochè sempre portata negativa (così, nell’Ariete e nel Toro significano guai e guerre; nei Gemelli e nel Cancro morte e fame; nel Leone battaglie con molto spargimento di sangue e dolore agli occhi; nella Vergine febbri, tremori, ulcere, pustole e aborti; nella Bilancia ingiustizie, morti di Re, Principi e nobili; nello Scorpione dolore ai testicoli e distruzione dei frutti per gelo e tenebre; nel Sagittario violenze dei Re sulla plebe, gran caldo e carestia; nel Capricorno guerre tra Re e moltiplicazione dei ladri, nonché neve e grandine; nell’Acquario tenebre, tuoni, fulmini, morte di molti e carestia; infine, nei Pesci morte della plebe e moria di pesci). Dalla carta 43 l’opera tratta de mutatione aeris (cioè di metereologia). Il Tractatus Septimus è quello De Nativitatibus: vi si tratta dei mostri, dei bambini che nascono perfetti (è curioso, per ovvietà, che la nascita venga definita “exitus nati de utero sue matris”). Alla carta 50 l’Autore indica quali sono i segni della nascita delle femmine e quelli della nascita dei maschi: anche nel XV secolo la pancia della mamma più larga che acuta era indice dell’arrivo di una bambina! Le carte successive trattano del significato dei vari Pianeti quando sono dispositori degli oroscopi e sono forniti esempi schematici, assieme alle belle illustrazioni a colori descritte in precedenza (tra gli altri, viene riprodotto uno schema astrologico che indica un buon matrimonio). Dalla carta 75 l’Autore tratta di quella che gli astrologi inglesi avrebbero chiamato nel XVIII Secolo Horary Astrology, che rappresenta, in concreto, il massimo vertice dell’astrologia giudiziaria. Nelle carte successive si tratta anche di astrologia medicale e di altri temi specifici, quali l’allattamento dei bambini, gli interventi chirurgici, gli onori e la fama.
Esemplari (non esaustivamente): Bibl. Apostolica Vaticana (7); Bibl. Com. Ferrara (esemplare incompleto); Bibl. Naz. Centrale Firenze (2); Bibl. Riccardiana Firenze; Museo Galileo Firenze; Bibl. Durazzo Genova; Bibl. Lonato Como; Bibl. Estense Universitaria Modena; Bibl. Naz. Vittorio Emanuele III, Napoli (2); Bibl. Regionale Bombace, Palermo (2); Bibl. Com. Augusta Perugia; Bibl. Universitaria Pisa; Bibl. Accademia dei Lincei e Corsiniana, Roma; Franzisk Bibl. Trento; Bibl. Com. Udine; Bibl. Civica Verona; Bibl. Com. Guarnacci Volterra; Liverpool University (2); Bodleian Library, Oxford; Brasenose College Library, Oxford; Canterbury Cathedral Library; University of London; Victoria & Albert Museum, Library of Art, London; Wellcome Library; British Library (2); Middle Temple Library, London; Imperial College, London; University College London, Warburg Institute; Niedersächsische Staats und Universitätsbibliothek, Göttingen; Thüringer Universitäts und Landesbibliothek, Jena; Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel; Staatsbibliothek Berlin; Bayerische Staatsbibliothek München; Deutsches Museum München; BNF (4); Bibl. Nationale et universitaire, Strasbourg; Médiathèque François Mitterand, Poitiers; Observatoire de Paris (2); Bibl. Mun. Lyon; Bibl. Mun. Angers; Observatoire astronomique, Marseille; Universitätsbibliothek Basel; IDS Zürich Zentralbibliothek; Bibl. Riccardiana, Firenze; Bibl. Nacional Madrid; Real Monasterio San Lorenzo de L’Escorial, Madrid; Russian State Library; Harvard University, Houghton Library; Harvard University, Medical School Library; Smithsonian Institution, Washington; University of Chicago; Library of Congress; New York Public Library Research.
Bibliografia: Klebs 601.1; GW M17974; Hain-Copinger 10042; Gardner 651 (che cita anche un’edizione del 1480 che non esiste); Brunet II 1034 (“rare”); Graesse IV 168; Rosenthal 3449; Houzeau-Lancaster 4702 (“fort rare”); Caillet II 6636; L’astrologia 194-196; Carmody 170-171.
★ Altra edizione: 15 luglio 1520 [al colophon, in M4 recto: Compilatio Leupoldi ducatus Austrie filij de// Astrorum scientia: explicit feliciter. Venetiis// per Melchiorem Sessam: & Petrum// de Rauanis socios. Anno incarna//tionis domini M.ccccc.xx//die XV Iulij], in 4°, 22 cm, A-L8 M6, cc. [92] [2 bianche], con il titolo Compilatio Leupoldi ducatus Au//strie filij de astrorum scientia Decem// continentis tractatus. Incisione al frontespizio: ritrae uno studioso con una scala proiettata verso la Sfera. A terra un libro aperto. Sotto l’incisione altra incisione (marca di Sessa). 19 incisioni che riproducono allegorie dei Segni e dei Pianeti (ripetute 2 volte). Ulteriori 12 incisioni più piccole dei Segni, ripetute. In A6 recto ancora, tutte nella stessa pagina, piccole incisioni dei 12 Segni. 14 incisioni circolari. 37 Figurae coeli di forma quadrata incisi nel testo. Bei capilettera. Carattere gotico. Dedica a Ulrich von Fronsperg. Esemplari (in Italia e non esaustivamente): Bibl. Naz. Centr., Firenze; Bibl. Universitaria Alessandrina, Roma; Bibl. Casanatense, Roma; Bibl. Naz. Universitaria, Torino; Bibl. Fondazione Giorgio Cini, Venezia; Bibl. Accademia delle Scienze, Torino; Bibl. Universitaria Padova; Istituto e Museo di Storia della Scienza, Firenze; Bibl. Universitaria Genova; Bibl. Universitaria Bologna. Bibliografia relativa: Olschki 13393; Rosenthal 3450; Gardner 651; Kenney 104; Danesi-Maschietto L 10.