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★ Nuova Rellatione [sic]// o’ vero,// Copia d’vna lettera// Venuta da Costantinopoli// Dove si narra li gran prodigij, e spaventevoli segni ap//parsi in detta Città, e per il paese circonvicino.// Con alcune horribili visioni medemamente apparse al gran// Turco, cioè, Saette, Venti, Tempeste, Tuoni, & appari//tioni di Comete, e gran Ribellione.// Con la interpretatione, & espositione di quelle, fatta dalli// più sapienti Astrologi, & Indovini del suo Impero. [In fine: In Lucca per i Marescandoli. Con licenza de’ Superiori] [XVII secolo].

In 4°, senza segnatura, cc. [2].

Il titolo di questa plaquette è pressoché coincidente con quello dell’altra plaquette che ho descritto, per ragioni d’ordine alfabetico, sub Copia de vna lettera, venuta da Costantinopoli, stampata a Venezia nel 1551 e scritta probabilmente da Domenico Fiorentino (scheda n. 1838). Il contenuto è però diverso. Qui si racconta di un fortissimo temporale, con tuoni, venti e fulmini, che, tra le 10 e le 18 di giugno (di un giorno e di un anno imprecisati), scoperchiò le case e ammazzò quattro Corieri del gran Turco […] e ha portato via vn Capitano del gran Turco tutto armato […]. Vi si racconta anche di due infocatissime Comete, che hauevano vna grandissima coda dipartita infocata, che parea volesse arder’ il Cielo […]. E ancora: scrive l’anonimo Autore che lo stesso Gran Turco ebbe una visione e credette d’esser assalito da una moltitudine di leoni e di centauri mentre il cielo era attraversato da due comete. Sottopose così il caso ai migliori astrologi, che, riunitisi in conclave, dissero che le comete rappresentavano una minaccia e che essa doveva identificarsi nei cristiani, simboleggiati dai Centauri, a capo dei quali era l’Imperatore (i leoni). Preso atto di questa interpretazione, conclude l’autore, il Gran Turco fece arrestare tutti gli astrologi e, chiusili dentro una capanna, li fece bruciare vivi.

Questa favoletta, che di astrologico ha solo quel che ho scritto, fu tradotta in francese da Pierre Port de Lup e stampata nel 1573 (in 2 edizioni) e nel 1584 (vedi la scheda n. 6281). La conclusione della versione francese non prevede però l’uccisione degli astrologi e si ferma al loro arresto.

Esemplari: Bayerische Staatsbibliothek München.

★ Pare invece assente da ogni biblioteca sul web altra edizione della plaquette descritta in questa scheda e stampata a Viterbo senza nome dello stampatore nel 1665 (in 12°, 14 cm, A4, cc. [4]; 1 capilettera xilografico in A1 verso; incisione al frontespizio). L'incipit del titolo è leggermente diverso (Nova relatione d'vna lettera venuta di Costantinopoli); per il resto è uguale, fatta eccezione per l'avverbio "medemamente", che in questa edizione non c'é. La lettera risulta infine scritta a Costantinopoli il 10 giugno 1665 ma datata in fine Di Costantinopoli al primo di Luglio 1665.