★ [Spadacino, Sinibaldo] (oppure Antonio De Sinibaldo Cona da Caste[l] del Scrivia Antonio; oppure Carrarino, Antonio) [XVI–XVII secolo]. Specchio d’Astrologia Natvrale, il qual Tratta della Inclinatione della Natiuità dell’Huomo, di tutti i Mesi dell’Anno. Nel qual si vede tutto quello, che può hauere l’Huomo ò bene, ò male, opera molto bella. [Seconda parte] Trattato d’Astrologia Naturale, Discorrendo della Fisonomia complesione delli costumi, e procedere, & infirmità delle Donne che nascano nelle dodeci Mesi dell’Anno della loro inclinatione del bene, & del male di sua vita, accio che si possa guardare: perché inclina, mà non può sforzare il nostro libero arbitrio. In Fermo, Regio, Alessandria, Brescia, Padoa per il Pasquati. Con licenza de’ Sup. 1608. [Al verso dell’ultima carta: In Padoua, per il Pasquati 1608].
In 4° (19.4 cm), A-B4 A4, cc. [8] [4]. Frontespizio inciso.
Terza edizione.
L’Autore di questa curiosa quanto rara plaquette astrologica (stampata per la prima volta a Brescia nel 1605, come si ricava dall’imprimatur dell’edizione sopra descritta, datato al verso dell’ultima carta 27 M. Nou. 1605) non credo proprio pensasse che avrebbe avuto un successo editoriale tale da esser tradotto in francese e riedito per i 200 anni, e oltre, successivi. Così è invece stato: prova ne è il diffusissimo Miroir d’Astrologie Naturelle di Sinibald de Spadacime francese, edito per la prima volta nel 1606 (vedi la scheda che segue), originariamente mera traduzione di questa plaquette, ma in seguito (certamente dal 1626 in avanti, fino al XIX secolo) opera autonoma, che di quella originaria aveva però conservato l’idea di base. Lo Specchio, così come Le Miroir, infatti, sono costruiti entrambi in modo tale da esser sempre per così dire attuali. L’opera popolare originale, in effetti, è divisa in due parti e descrive le caratteristiche degli uomini (nella prima parte) e delle donne (nella seconda parte), che nascono in ciascuno dei 12 mesi dell’anno. Le descrizioni sono ovviamente di pura fantasia, ma davvero ingegnose e soprattutto dettagliate. A ciò si aggiunga che per ognuno dei soggetti viene indicato l’anno della morte. Inoltre, considerato il clima di divieto introdotto non molti anni prima da Sisto V (la cui bolla di bando delle divinazioni è del 1586: vedi la scheda n. 5818), ognuna delle descrizioni si chiude prudentemente con un riferimento espresso al libero arbitrio e alla volontà divina, che prevalgono sulle predizioni di morte che l’Autore formula. L’astrologia, ad evidenza, non c’entra per nulla, se non perché è evocata quale ragione di quelle divinazioni/descrizioni. Le Miroir conservò, come ho già scritto, questa struttura, arricchendosi poi nel tempo di altri contenuti e, dal 1626, della Cognoissance: ma è, questo, tema della scheda che segue, cui rinvio. Fu stampata anche almeno un’edizione in latino (Parigi, 1656), il cui autore è però Annibale Spadacini (vedi la scheda n. 7599).
A complicare il quadro, si aggiunga lo Speculum astrologiae naturalis (vedi la scheda n. 7599), di cui risulta essere autore altro (?) Spadacino (o Spadacini o Spadaccino), questa volta di nome Annibale. Inoltre, nelle schede che seguono sono descritte altre 2 opere di astrologia il cui autore figura essere Giacom’Antonio Spadacino (o Spadaccino). Sono state scritte entrambe nel 1603 e pubblicate da Discepolo a Viterbo: è probabile che l’autore dell’opera descritta qui e delle altre che ho citato sia sempre la stessa persona. Depongono a favore di questa conclusione l’identità di date, la natura delle opere e i nomi degli stampatori, quantomeno per quanto attiene a Sinibaldo e Giacom’Antonio.
Esemplari: Bibl. universitaria Bologna.
Bibliografia: CATAF.
Prima edizione: 1605, In Brescia, per il Pasquati, A4, cc. [4]. Esemplare della sola Bibl. Universitaria Bologna.
Altre edizioni (in italiano):
1606, In Fermo, in Regio, in Alessandria, in Mondoui, & ristampato in Asti: per Vergilio Zangrandi, in 4°, A-B4, cc. [8], vignetta al frontespizio in cornice xilografica che raffigura un uomo con la barba che tiene nelle mani un compasso e la Sfera Armillare. Il nome dell’Autore, Antonio Sinibaldo da Cona, figura al verso di A1; il titolo è il seguente: Specchio d'astrologia naturale. Il qual tratta della inclinatione della natiuita dell'huomo di tutti i mesi dell'anno. Nel qual si vede tutto quello, che puo hauere l'huomo, o bene, o male, opera molto bella. Esemplare della sola Bibl. Civica Bertoliana, Vicenza;
1608, Brescia, in 8°, cc. [18]. Esemplare della Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel (che però attribuisce l’opera ad Antonio Carrarino, autore contemporaneo a Spadacino e del quale ho descritto varie opere nelle schede nn. 1508 bis, 1508 ter, 1508 quater, 1508 quinquies, 1508 sexies, 1508 septies e 1508 octies.