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★ Spina, Giovanni Francesco [XVI-XVII secolo]. Catastrofe del mondo. Cioè La grandissima riuolutione, che potria succedere in esso dopò l’Anno MDCXXXII. Significataci per le due Stelle Comete, che si sono viste, la prima l’Anno 1572 e l’altra l’Anno 1604. Di Gio. Francesco Spina, dalla Ripa Transona filosofo, medico, & astrologo. Medico prouisionato della citta di Iesi nella Marca. Con licenza de’ Superiori. In Jesi, MDCXXV (1625). Appresso Gregorio Arnazzini.

In 12° (13.5 cm), A-C12, pp. 71 [1 bianca]. La pagina 2 è bianca.

Edizione originale in italiano.

In effetti, nessuno dei due corpi celesti identificati da Spina (e qualificati nel testo quali Pseudostelle) era una cometa: entrambe erano invece stellae novae; quella del 1572 fu scoperta da Tycho Brahe lo stesso anno, la sera dell’11 novembre, nella costellazione di Cassiopea, e, poiché l’identificazione della luce vista in cielo come stella nova contrastava con i principi aristotelici, molti preferirono non credergli e considerare dunque quella luce un fenomeno atmosferico, quali, per l’appunto Aristotele riteneva fossero le comete (gli altri astronomi e astrologi che osservarono il fenomeno e dei quali ho descritto le opere sono identificati nella scheda n. 814, cui rinvio). Anche il corpo celeste scoperto il 9 ottobre 1604 aveva l’identica natura come intese dimostrare Kepler nel suo Stella Nova in pede Serpentarii (vedi la scheda n. 4047) e come osservò anche Moléry (vedi le schede nn. 5143-5144). La sensazione che essa generò fu grandissima, anche perché la comparsa della nova ebbe luogo contemporaneamente con la tripla congiunzione di Marte, Giove e Saturno. Spina aveva letto Tycho Brahe e manifesta dunque consapevolezza della natura dei corpi celesti e in effetti scrive (p. 29) che L’essersi vedute risplender nuove stelle […] e che le stelle siano state ferme e permanenti negli stessi luoghi del Cielo per il corso d’vn anno intiero, e che poi successivamente sieno suanite, e non si sieno più vedute, sono miracoli fuori d’ogni capacità […]. Egli ritiene inoltre che Le grandissime congiuntioni quanto le Pseudostelle. Comete, Ecclissi, e simili, no[n] son causa de gli euenti futuri, ma segni mandati dalla suprema causa, e da Christo Saluatore per l’abominationi del Mondo, ma poiché pensa che l’Astrologia è la più alta di tutte le scienze, trae comunque articolate quanto tragiche previsioni dalle posizioni delle Pseudostelle e dalle contemporanee congiunzioni tra i Pianeti più importanti. In particolare, Spina prevede che non si verificheranno le consuete mutazioni di governi, ma (p. 53), nel 1653, destrutioni. Prima, nel 1630 (pp. 56-57), ci saranno Peste, carestia de’ frutti e d’animali […] e siccità […] inondationi, terremoti, neve. In compenso, nel 1663 si verificherà la fine della Setta Mahomettana e la morte del falso Profeta, dopo grandissime, & horrende morti (p. 60). Ancora: nel 1632, nei Paesi soggetti al Capricorno (per esempio: India, Macedonia, Bulgaria, Lituania, Stiria) si verificheranno (p. 62) gran concupiscenza nelle Donne, adulterij, stupri, libidini contra natura, risse, angustie, bugie, ingiurie, fraudi, gran male. Altre e altrettanto inquietanti previsioni figurano nel testo, con inarrestabile escalation, per gli anni 1650 e 1690. Le previsioni riferite a specifici anni, pur così generiche, diedero all’opera un ottimo successo editoriale, tanto vero che di essa fu fatta non solo l’edizione in latino descritta più sotto, ma anche l’edizione in inglese a cura di William Lilly, per la traduzione di Elias Ashmole (vedi la scheda n. 4542).

Esemplari: Edinburgh University; British Library; Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Bibl. Università Cattolica del Sacro Cuore, Brescia; Bibl. Accademia dei Concordi, Rovigo; Bibl. Bertoliana, Vicenza; Bibl. Casanatense, Roma; Bibl. Seminario Maggiore, Padova; Bibl. Universitaire Sainte Geneviève, Paris (2); BNF; Columbia University, New York.

Bibliografia: Bibl. Magica 1132; Riccardi II VII 93.

Nello stesso 1625, come scrivevo qualche riga sopra, fu pubblicata l’edizione in latino a Aesij [Jesi], apud Gregorium Arnazzinum, in 12°, A-C12, pp. 72. Frontespizio in rosso e nero. Stemma del dedicatario, Cardinale Lorenzo Magalotti, al frontespizio. Fregi xilografici, con il titolo Io. Francisci Spinae philosophi, et medici Ripani […] De mundi catastrophe hoc est, de maxima rerum mundanarum reuolutione, post annum 1632. Esemplari: Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma; Bibl. Civica Bertoliana, Vicenza; British Library; Bodleian Library, Oxford; Bibl. Municipale Besançon.