Turrel, Pierre [14..-1531? 1542?]. Le Periode,// c’est a dire, la fin dv monde,// contenant la disposition des chouses terrestres,// par la vertu & influence des corps celestes// Compose par feu M. Piere Turrel// Philosophe & Astrologue,// Recteur des escoles// de Dijon.// [In fine: Escript, & composé en latin au monastere des trois-valées, & translaté en françois en la très noble maison de Commarien, la plus illustre & magnificque que soit en la region de mandubie. Faict & terminé le second jour de Septembre mil cinq cens trante ung].[Lyon?] [1531?].
In 8° (15 cm), a-h4 l4, cc. xxxi (i.e. xxxv) [1]. Al frontespizio una mano impugna la sfera. Attorno, lo Zodiaco.
E’ possibile sia la traduzione in francese di un’opera in latino (almeno, così scrive Turrel e riporta Thorndike), che, a quanto sembra, è andata perduta. Su questo pronostico ha scritto un interessante articolo Trevor Peach (Un astrologue anti-luthérien […] in Bulletin de l’Association d’étude sur l’humanisme, la réforme et la reinaissance, n. 55, 2002, pp. 25-40). Ricavo anche da questo articolo alcuni dati sul contenuto di questa grossa plaquette, divisa in 5 parti: Turrel muove un feroce attacco contro i luterani, definiti scorpionistes (il segno dello Scorpione, cui il nomignolo si riferisce, è spesso trattato con la mano pesante dagli astrologi); divide il mondo in quattro età, come le stagioni e la vita dell’uomo; prevede per il 1537 la fine del mondo, più o meno coincidente con la nascita dell’Anticristo, annunciata dalla congiunzione di Marte e Saturno nel Capricorno (carta x, recto e verso: Soubz Cestui signe naistra le malheureux de tous maulx, la sentine et racine le grand antechrist, lequel aura les proprietès et conditions de l’influence des deux malles planettes de Saturne, aura hainnes, detractions, rancune, avarice, Seditions, traisons, larrecins et tous maulx occultes); nel caso il mondo ce la faccia, per il 1801 (data curiosamente ricorrente, assieme al 1802, per gli astrologi del XVI e XVII secolo), e, nel caso che anche questa data passi senza danni, per il 1814. Le previsioni di Turrel si fermano comunque all’anno 1539 e lui spiega il perché con umorismo volontario: car, si tout je disoie, les aultres n’aroient que dire (carta xxx recto: i.e. carta xxxiv recto).
Esemplari: Bibl. Mazarine, Paris; Bibl. Mun. Lyon; Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris; Bibl. Mun. D’étude et de conservation, Besançon; Harvard University, Houghton Library (esemplare incompleto di 2 carte e con data presunta “circa 1550”: ma non si tratta di edizione diversa da quella descritta).
Bibliografia: CATAF; Houzeau-Lancaster 4797; Caillet III 10886; Graesse VI 2 216; Brunet V 986; Thorndike V pp. 310-311 (sostiene che l’opera è stata pubblicata postuma, perché Turrel dovrebbe esser morto poco dopo il completamento dell’opera, avvenuto il 2 settembre 1531. Personalmente non credo che la data di morte di Turrel sia l’anno 1531: lo dimostra l’opera oggetto della scheda n. 8230, nel cui titolo Turrel scrive "ceste annee Mil cinq// cens trente deux" ), a meno che non l’avesse scritta prima postdatandola.