★ Pisis, Henricus (de) [XV-XVI secolo]. Opvs Geomantiæ completvm in libros tres divisvm, quorvm I. Vniuersam Geomanticam Theoriam, II. Praxim, III. Varias à diuersis authorib. decerptas quæstiones co[n]tinet. Cvriosis Recens Dedicatum Ab H. De Pisis Doct. Med. Lugd. Lugduni [Lyon], Apud Ioan. Ant. Hvgvetan, in via Mercatoria, sub signo Sphaerae. M.DC.XXXVIII (1638).
In 8° (18 cm), A-Z8 Aa8 Bb4 Cc2, cc. [8], pp. 378, cc. [1]. Carte fuori testo: dopo A4, doppia, ripiegata (Horae planetaria); dopo B6, ripiegata, doppia (Figura ascensus & descensus Solis e Figura Sphaerae); dopo E5, doppia, ripiegata; dopo F6 (schema aspectum inciso in rame); dopo G4, ripiegata; dopo G5, doppia, ripiegata. Incisione in rame della sfera armillare al frontespizio, con il motto Universitas rerum ut pulvis in manu Iehovae. 15 incisioni, senza contare i numerosi schemi geomantici, che si trovano ovunque nel testo. I verso della prima e dell’ultima carta sono bianchi. Note a stampa al margine. Capilettera.
Ristampa dell’edizione del 1627 (infra in questa scheda), come si ricava dall’estratto del privilegio al recto dell’ultima carta e quindi terza edizione.
Come ho già scritto a commento delle opere di Cattan, Fludd, Gerardo da Cremona, Luca Antonio Salerno, lo pseudo Pietro d’Abano, Johann Tritheim e La Taille (vedi), la geomanzia, oggetto esclusivo di quest’opera (un estratto della quale farà parte del Fasciculus geomanticus: vedi sub Robert Fludd la scheda n. 2656) è una sorta di figlia minore dell’astrologia, molto semplificata e assai più rimessa al caso della disciplina “madre”. Dall’astrologia essa ricava comunque le basi essenziali: i Segni, i Pianeti e le Case, nonché i rispettivi significati. L’origine della geomanzia non è nota: alcuni pensano che derivi dalle pratiche di nomadi del deserto che gettavano sassi sulla sabbia ricavandone risposte a quesiti che essi ponevano. De Pisis ne fu uno dei maggiori esponenti, assieme agli altri, sopra citati (possono vedersi anche le opere di “Gerber”, di “Peruchio”, di Franz Hartmann, di Francesco Maria Pompeo Colonna e degli anonimi autori di Tabulae geomanticae, 1693, di Geomantia, 1532 e 1534 e di Kurtze Instruction zu der Geomantia, pubblicata nel 1701, The philosophical Merlin, pubblicata nel 1822).
I numeri delle schede in cui le opere sopra citate sono descritte si trovano nella scheda n. 4305, sub La Taille.
Esemplari: Bibl. Seminario Maggiore, Padova; Bibl. Naz. Centr., Firenze; Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma; Bibl. Civica Bertoliana, Vicenza; Imperial College, London; Aberdeen University; Edinburgh University; National Library of Scotland; Cambridge University; University of London; Bibl. Mazarine, Paris (2); Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Universitätsbibliothek Basel; Newberry Library, Chicago.
Bibliografia: CATAF; Faggin pp. 154-155 (come opera anonima); Thorndike VIII 482.
Prima edizione: 1625, Lugduni [Lyon], Apud Danielem Chauanon, in 8°, A-Z8 Aa8 Bb4, cc. [8], pp. 376, cc. [2, ripiegate]. L’opera è siglata “H.D.P.M.D. de Lyon” e va dunque considerata anonima. Esemplari: Queen’s College Library, Oxford; Bodleian Library, Oxford (2); British Library; University of London, Warburg Institute; Wellcome Library; Bibl. Trivulziana, Archivio Storico, Milano; Bibl. Seminario Maggiore, Padova; Bibl. Universidad de Salamanca; Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Staatsbibliothek Berlin; Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel; Universitäts und Forschungbibliothek Erfurt; Bibl. Interuniversitaire Sainte Geneviève, Paris (2); Bibl. Mun. Lyon (2); Médiathèque Louis Aragon, Le Mans. Bibliografia relativa: CATAF.
Altre edizioni:
1627, Lugduni, apud A. Soub. ron sed venundantur apud Bartholomaeum Vincentium, in 8°, con 10 carte ripiegate. Esemplare della Bodleian Library, Oxford. Bibliografia relativa: CATAF;
1629, Lugduni. Esemplare della Bibl. Mun. Rennes.