★ [Fludd, Robert] [1574-1637] - [Pisis, Henricus (de)] [?-1639] - [Alfakin o Fakin Aal Arabi] [1165-1240]. Fasciculus geomanticus, in quo varia variorum opera geomantica continentur. Opus maximè curiosum, à multis hactenus desideratum, nunc verò magno studio correctum & ex parte jam prima vice editum. Veronae (Frankfurt? Heidelberg?) [Zunner?], MDCLXXXVII (1687).
In 8° (18.7 cm), A-Z8 Aa-Rr8 Ss4 (ma T5 e non T3 e Ll5 e non Ll3); pp. 647 [1 bianca]. 7 tavole ripiegate fuori testo tra le pagine 180 e 181 (2), 238 e 239 (2), 268 e 269 (1), 270 e 271 (2). Titolo stampato in rosso e nero. Fregi al termine dei capitoli. Numerosissime incisioni nel testo. Numerosi errori di paginazione (le pagine 104, 123, 227, 533 e 546 sono numerate rispettivamente 04, 12, 229, 233, 346).
Il Fasciculus si compone delle seguenti opere:
- Robert Fludd: Tractatus de Geomantia in quatuor libros divisos (pagine 19-170);
- Henricus De Pisis: Opus Geomantiae completum in libros tres divisos (pagine 171-523);
- Alfakin: Quaestiones Geomantiae Alfakini arabici (pagine 525-647). Quest’opera è tuttavia variamente attribuita a Platone da Tivoli e a Gerardo da Cremona.
Prima edizione collettiva.
Il Tractatus de Geomantia è qui in prima (?) edizione (è stato tradotto in francese da Piobb nel 1900, Paris, Daragon); l’Opus Geomantiae di De Pisis è stata pubblicata per la prima volta nel 1625 (Lugduni [Lyon], Apud Danielem Chauanon: vedi la scheda n. 6174); le Quaestiones Geomantiae di Alfakin sono qui in prima edizione. Il Fasciculus, assieme alle Tabulae Geomanticae (vedi la scheda n. 7832) fu ripubblicato a Veronae (ma il luogo non è certo, potendo essere Frankfurt, né è indicato il nome dello stampatore: forse Zunner) nel 1704 (in 8°, pp. 647 [1] 197 [1]).
Per le note biografiche sull’Autore, vedi sub Utriusque cosmi Majoris scilicet et Minoris Metaphysica (scheda n. 2654).
L’opera di Fludd in commento è trattato di geomanzia (per l’identificazione di quest’arte divinatoria vedi sub La Taille (scheda n. 4305), e sub Cattan La geomance, scheda n. 1566), disciplina assai simile (nel senso che ne utilizza le basi e la struttura) all’astrologia, tanto vero che Fludd la definisce astrologia terrestris. Fludd sottolinea che la pratica della geomanzia richiede una preparazione spirituale, dell’anima. Fludd commenta e spiega le varie figure geomantiche e le pone in relazione ai dati, che egli conosce bene, appartenenti all’astrologia, con particolare riguardo alle Case, i cui significati, in geomanzia e in astrologia, coincidono.
L’opera di De Pisis è ancor più, per così dire, astrologicamente orientata, tante sono le illustrazioni raffiguranti schemi oroscopici e comunque di carattere astrologico (vedi, fra le altre, quelle alle pagine 182, 218, 229, 233). Inoltre, il terzo libro evidenzia come le quaestiones cui l’Autore dà risposte geomantiche siano suddivise in 12 parti o Case, esattamente corrispondenti alle 12 Case zodiacali.
Anche la terza opera, di autore incerto, ha le stesse caratteristiche di fondo della precedente, ma non condivide la spiritualità che traspare da quella di Fludd.
Altre opere di geomanzia sono descritte sub “Giovanni Geber”, Christophe Cattan, già citato, La Taille, Johann Tritheim, “Peruchio”, Gerardo da Cremona, lo pseudo Pietro d’Abano, Francesco Maria Pompeo Colonna, Theyssonnier, Luca Antonio Salerno e sotto gli anonimi con il titolo Geomantia, pubblicati nel 1532 e nel 1534, con il titolo Tabulae geomanticae, pubblicato nel 1693 (scheda n. 7832), e con il titolo Kurtze Instruction zu der Geomantia, pubblicata nel 1701, e The philosophical Merlin pubblicato nel 1822.
I numeri delle schede in cui le opere sopra citate sono descritte si trovano nella scheda n. 4305, sub La Taille.
Esemplari: British Library; Wellcome Library; University of London; Bibl. Universitaria di Bologna; Bibl. Trivulziana, Archivio storico, Milano; Bibl. Naz. Centr. Vittorio Emanuele II, Roma; Bibl. Estense Universitaria Modena; Universitätsbibliothek Basel; Bibl. Nazionale Svizzera (2); Staatsbibliothek Berlin; Niedersächsische Staats, Göttingen; Staatsbibliothek Mainz; Bayerische Staatsbibliothek München; Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel; Thüringer Universitäts und Landesbibliothek, Jena; Universitäts und Forschungsbibliothek Erfurt; Universität Hamburg; Herzogin Anna Amalia Bibliothek, Weimar; Universitäts und Landesbibliothek Sachsen Anhalt, Halle; Museumsbibliotheken Hamburg und Denkmalschutzamt, Hamburg; Universitätsbibliothek Mannheim; Institute der Universität Heidelberg; Universitätsbibliothek Erlangen Nürnberg Hauptbibliothek; Institut de France, Paris; Bibl. mun. d’étude et du Patrimoine, Toulouse; Bibl. Interuniversitaire Louis Pasteur, Strasbourg; BNF (2); Research Library Olomouc, Czech Republic; Det Kongelige Bibliotek, Copenhagen; Universiteit van Amsterdam; Russian State Library; Die Osterreichischen Landesbibliotheken; Harvard University, Houghton Library; Duke University Library, North Carolina; Claremont Colleges’ Library, California; UCLA Library, Los Angeles; University of Chicago; Brown University, Providence, Rhode Island; National Library of Israel, Jerusalem.
Bibliografia: Bibl. Magica 436; Caillet II 4035 (“ouvrage fondamental de géomancie”); Thorndike VIII p. 481; Dorbon 5792 (“trés rare”); Parenti, Falsi Luoghi, 280; Graesse II 1313; Grassi p. 260.