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“Bickerstaff, Isaac” (Swift, Jonathan) [1667-1745]. Predictions for the Year 1708. Wherein the month and day of the month are set down, the persons named, and the great actions and events of next year particularly related, as they will come to pass. Written to prevent the people of England from being further impos'd on by vulgar almanack-makers. By Isaac Bickerstaff esq. London, Sold by John Morphew [1708].

In 4° (19 cm), A4, pp. 8.

L’opera (probabilmente qui in prima edizione: ma vedi quelle coeve, identificate infra e pressoché identiche), fa parte di una divertente controversia che si sviluppò nel 1708-1709 tra Jonathan Swift (Isaac Bickerstaff) e John Partridge, autore di popolari almanacchi. Swift ebbe l’idea di pubblicare predizioni per l’anno 1708 (quelle oggetto dell’opera qui descritta), nelle quali egli previde la morte di Partridge per il 29 marzo di quell’anno alle 11 di notte per una febbre da cavallo (e, con altrettanta disinvoltura, la morte di Luigi XIV per le ore 6 del 29 luglio, seguita da quella del Papa l’11 settembre). Il 30 marzo successivo apparve una successiva opera nella quale la morte di Partridge era accuratamente descritta. Lo scherzo di Swift fu preso sul serio e così l’editore di Partridge ne cancellò il nome dall’elenco dei suoi autori. Partridge fu allora costretto a “proclamarsi” vivo, ma l’inganno non si arrestò e continuò per un altro anno attraverso le successive pubblicazioni di pamphlets.

Negli anni immediatamente successivi furono pubblicati vari pamphlets sotto il nome di Isaac Bickerstaff da imitatori che intendevano sfruttare il successo della controversia tra il vero Bickerstaff-Swift e Partridge (vedi infra, fra le altre, le Predictions For the Year, 1712 nella scheda n. 867). Gardner riferisce anche di edizioni in tedesco di alcuni testi relativi all’affaire; Houzeau-Lancaster (15444 e 15579) aggiunge che almanacchi sotto il nome di Bickerstaff furono pubblicati fino al 1791. In realtà, credo che Houzeau-Lancaster intendesse riferirsi alla pubblicazione con il titolo The Lucubrations of Isaac Bickerstaff, di cui ho rintracciato edizioni dal 1710 al 1754: non penso però si tratti di lavori rientranti nell’ambito di questa bibliografia. Per completezza rammento comunque che la prima di queste pubblicazioni, risalente come già ho detto al 1710, aveva queste caratteristiche: London, printed and sold by Charles Lillie, at the Corner of Beauford Buildings in the Strand; and John Morphew, near Stationers-Hall, MDCCX., pp. vi 368, cc. [7] (esemplare della Aberdeen University).

Tutta la vicenda (le predizioni di Swift e le indignate risposte di Partridge) venne poi denominata Bickerstaffiana.

Nelle schede che seguono ho cercato di identificare tutte le opere che fanno parte di questa saga tipicamente britannica: non posso garantire che l’una sia replica (ristampa o altra edizione) di altra, né quali tra esse siano effettivamente attribuibili a Jonathan Swift o ad altri che, divertiti fiancheggiatori o banali imitatori, hanno aggiunto parole e scritti alla beffa originaria, così aumentandone significativamente il “volume”. Credo comunque di poter dire che appartengono certamente a Jonathan Swift quelle pubblicate nel 1708 e nel 1709.

Vedi anche su questa singolare vicenda le opere di Bruslé de Montpleinchamp e di Daniel Defoe, nonché, soprattutto, le repliche di John Partridge, prima vittima di Jonathan Swift e co-protagonista della saga. Vedi inoltre la Productions d’esprit sub Saunier de Beaumont-Jonathan Swift (scheda n. 7122).

Esemplari: Lampeter University; British Library; Glasgow University; Trinity College Dublin; University of Wales; Cambridge University; Verbundkatalog Öffentlicher Bibliotheken; UCLA Library, Los Angeles; Harvard University; Yale University; University of Pennsylvania; University of Texas, Austin; Newberry Library, Chicago; National Library of Australia, Canberra.

Bibliografia: Gardner 117; Rosenthal 1048.

Rosenthal 1047 e 1177 cita anche due edizioni in tedesco, dati editoriali non noti, pubblicate nel 1708, entrambe in 4°, che non descrivo in schede separate perché rappresentano certamente mere traduzioni di qualcuna (ma quale?) di quelle descritte analiticamente. Una di queste traduzioni ha 4 carte e l’altra (Wundersahmes Prognosticon oder Prophezeyung was in diesem 1708 ten Jahr geschehen soll [...] Beschrieben durch Isaac Bickerstaff, Edelmann. Nach der zu london gedruckten Copia) 10 carte. Quest’ultima è posseduta dalla British Library.