Gii [sic] Grandi prodigii, et spaventevoli segni, apparsi in Costantinopoli, & per tutto il paese conuicino, con due horribili visioni apparse al gran Turco, et la interpretatione, & esposition di quelle, fatta da li piu sapienti astrologi, indouini del suo imperio. In Roma, nella Piazza di Parione [1546]. [Al colophon: Di Costãtinopoli, li. 24 d'ago, del. 46].
In 8° (15 cm), A4, cc. [8]. Incisione in legno al frontespizio.
Credo che anche questa plaquette (che però non ho visto) racconti del tremendo sogno fatto da Acmet II (o III) oggetto della plaquette del 1572 descritta nella scheda n. 5678, della ben più tarda plaquette descritta nella scheda n. 2724 e di quella della scheda n. 8549, più vicina nel tempo (1614). Ancor più di recente, la storiella è oggetto d’una plaquette inglese del 1641 (scheda n. 8592). Come si vede, questo racconto precede tutti gli altri nel tempo, e abbondantemente.
Esemplari: Harvard University, Houghton Library.
Tema simile sarebbe stato trattato da un anonimo nel 1551, a Venezia: è l’opera che ho descritto nella scheda n. 1838 con il titolo Copia de vna lettera, venuta da Costantinopoli.